Le persone guarite dal coronavirus sono maggiormente protette, anche dalle varianti, con una sola dose del vaccino Pfizer. E’ la conclusione di uno studio pubblicato dalla rivista Science e riportato dalla pagina Facebook di Roberto Burioni, Medical Facts.
Per capire se la vaccinazione a dose singola, con o senza infezione precedente, fosse in grado di conferire un’immunità protettiva anche alle varianti, i ricercatori hanno analizzato le risposte delle cellule T e B dopo la prima dose di vaccino mRNA di Pfizer/BioNTech in operatori sanitari, con o senza precedente infezione da Wuhan-Hu-1 Sars-CoV-2, ovvero la tipologia di coronavirus cinese che ha scatenato la pandemia. “Dopo la prima dose, spiega lo studio, gli individui con una precedente infezione da virus originario hanno mostrato una maggiore immunità delle cellule T, una risposta anticorpale delle cellule B di memoria nei confronti della cima (spike) del virus e anticorpi neutralizzanti efficaci contro B.1.1.7 (la variante inglese) e B.1.351 (la variante sudafricana)”.
“Gli operatori sanitari – si legge su MedicalFacts – che hanno ricevuto una dose di vaccino senza infezione precedente hanno mostrato invece un’immunità ridotta. Le mutazioni inglese e sudafricana hanno indotto su questi individui risposte cellulari T abrogate o invariate a seconda dei polimorfismi dell’antigene leucocitario umano. La vaccinazione con una singola dose del vaccino Pfizer di chi è stato già contagiato, rileva dunque Science, migliora sostanzialmente le risposte anticorpali neutralizzanti contro le varianti, mentre chi non ha avuto il Covid ha una protezione bassa contro le varianti se la dose ricevuta è una sola”.