“Cercheremo di concludere le vaccinazioni degli anziani in un mese e poi si inizierà a pensare come andare avanti”. Lo ha affermato Gianni Rezza, direttore Prevenzione del ministero della Salute nel suo intervento al virtual workshop ‘Le vaccinazioni degli anziani in epoca Covid – Pratiche routinarie e innovative per orientare il cambiamento’, promosso da Italia Longeva.  

“Pensiamo già alle vaccinazioni anti-Covid per il 2022 e 2023. – ha aggiunto Rezza – Questo virus non è la febbre gialla, non si può pensare ad una somministrazione e basta, ma andrà ripetuta su gran parte della popolazione, Questo virus non andrà via da solo”.
 

“Le Regioni sono sopraffatte dall’extra lavoro dovuto alla pandemia Covid e non hanno ancora mandato tutti i dati. Abbiamo problemi sull’anagrafe vaccinale – ha proseguito il direttore Rezza – per le coperture dell’influenza e su quelle obbligatorie per l’infanzia. Generalmente viene tutto pubblicato ad aprile, quest’anno ci sarà un mese di ritardo”. 

“Ci sono vaccinazioni di routine che hanno sofferto di più durante la pandemia e sicuramente bisogna studiare le modalità per il coinvolgimento e il rafforzamento dei centri vaccinali e dei dipartimenti di Prevenzione, con un ruolo più attivo dei pediatri e dei medici di famiglia. Certamente le vaccinazioni che hanno sofferto di più sono quella contro l’herpes zoster e pneumococco”, ha concluso.