“Si raccomanda agli operatori sanitari di monitorare attentamente i pazienti con Covid-19 che ricevono clorochina o idrossiclorochina e di tenere conto dei problemi cardiaci preesistenti che possono rendere i pazienti più inclini a sviluppare problemi del ritmo cardiaco. Gli operatori sanitari devono considerare attentamente la possibilità di insorgenza di effetti indesiderati, in particolare con i dosaggi più elevati, e prestare particolare attenzione quando si associa il trattamento con altri medicinali, come l’azitromicina, che possono causare effetti indesiderati simili sul cuore”. Lo sottolinea l’Agenzia europea dei medicinali (Ema) in una nota. 

“È noto che la clorochina e l’idrossiclorochina – ricorda Ema – possono causare disturbi del ritmo cardiaco e questi possono essere aggravati se il trattamento è combinato con altri medicinali, come l’antibiotico azitromicina, che hanno effetti simili sul cuore. Recenti studi hanno riportato gravi disturbi del ritmo cardiaco, in alcuni casi fatali, con clorochina o idrossiclorochina, in particolare se assunti a dosaggi alti o in associazione con l’antibiotico azitromicina. La clorochina e l’idrossiclorochina sono attualmente autorizzate per il trattamento della malaria e di alcune malattie autoimmuni. Oltre agli effetti indesiderati a carico del cuore, sono medicinali noti per causare potenziali problemi al fegato e ai reni, danni alle cellule nervose che possono portare a convulsioni (scosse) e riduzione dei livelli di glucosio nel sangue (ipoglicemia)”. 

“Questi medicinali – spiega ancora l’Ema – sono impiegati nel contesto della pandemia in corso per il trattamento di pazienti con Covid-19 e valutati in studi clinici in corso. Tuttavia, i dati clinici sono ancora molto limitati e non conclusivi e gli effetti benefici di questi medicinali in Covid-19 non sono stati dimostrati. Sono necessari risultati di studi ampi e ben disegnati per trarre qualsiasi conclusione”. 

“Alcuni studi clinici che stanno attualmente valutando l’efficacia della clorochina o dell’idrossiclorochina nel trattamento di Covid-19 utilizzano dosaggi più elevati di quelli raccomandati per le indicazioni autorizzate. Considerato che possono verificarsi gravi effetti indesiderati anche con le dosi raccomandate, dosi più elevate possono aumentare il rischio di questi effetti indesiderati, inclusa un’anomala attività elettrica che influisce sul ritmo cardiaco (prolungamento del tratto Qt)”, si avverte. 

“Diversi studi clinici randomizzati di grandi dimensioni stanno valutando i benefici e i rischi della clorochina e dell’idrossiclorochina in pazienti con Covid-19. Questi medicinali devono essere utilizzati solo nell’ambito di studi clinici o in linea con i protocolli concordati a livello nazionale e non senza prescrizione medica e la supervisione di un medico”. L’Ema e le autorità nazionali competenti “stanno monitorando attentamente la situazione e hanno aumentato il monitoraggio della sicurezza dei medicinali impiegati nel trattamento di Covid-19, in modo da agire tempestivamente quando necessario. Si ricorda ai pazienti e agli operatori sanitari di segnalare eventuali reazioni avverse alle rispettive autorità regolatorie nazionali”.