Il messaggio di Vasco Rossi dalla sua casa di Zocca sulla mancanza del “contatto fisico” durante la quarantena e Gianna Nannini che ha suonato il piano e cantato dalla Terrazza Martini di Milano hanno dato il via al Concertone del Primo Maggio, condotto per il terzo anno consecutivo da Ambra Angiolini e organizzato da Rai e sindacati confederali in una versione televisiva in onda su Rai3 dalle 20 alle 24 a causa delle norme per il contenimento del coronavirus. La trasmissione si è aperta proprio con Ambra commossa a Piazza San Giovanni, sede storica del Concertone in piazza, quest’anno deserta: “Siamo in Piazza San Giovanni. Questo vuoto ci ricorda che non possiamo fare a meno del lavoro. Tra poco lasceremo questa piazza perché questa non è una festa. Però ci siamo anche accorti di quanta forza siamo capaci”, ha detto Ambra.
Poi il via musicale al concerto l’ha dato Vasco Rossi: “Sono qui per abbracciarvi virtualmente – ha detto – perché siamo tutti isolati in questo distanziamento sociale”, che ha bollato la definizione come “una formula brutta, perché sembra quasi una disgregazione sociale che potrebbe anche venire”. Per il Blasco “dovrebbe invece chiamarsi distanziamento fisico che costa a tutti un bel po’ di sacrifico, perché noi abbiamo bisogno del contatto fisico”.
“Non si può festeggiare tutti insieme, non ci si può toccare e abbracciare e allora si è pensato a una cosa virtuale. Vi abbraccio con tanto affetto, sperando di abbracciarvi presto fisicamente”, ha detto Vasco, lasciando poi spazio ad immagini di repertorio di suoi concerti negli stadi, tra palco e backstage, dell’enorme bagno di folla del Modena Park del 2017, sulle note di ‘Un senso’, uno delle sue grandi hit.
Subito dopo Gianna Nannini si è affacciata dalla Terrazza Martini su una Milano deserta. Immersa nella luce del crepuscolo, la rocker senese ha cantato, accompagnandosi al pianoforte, tre brani molto amati del suo repertorio: ‘Notti senza cuore’, ‘Donne in amore’ e ‘Sei nell’anima’. Per concludere la performance con un ‘autoabbraccio’ dedicato al capoluogo lombardo.
Passate le 21, dopo le esibizioni di Alex Britti, Francesco Gabbani, Lo Stato Sociale (con una versione molto pacata di ‘Una vita in vacanza’ da Piazza Maggiore a Bologna), Aiello e Le Vibrazioni, è stato il turno di Zucchero, annunciato con filmati di repertorio di alcune sue performance live davanti a grandi folle, iniziate con il brano ‘Per colpa di chi’. Zucchero si è collegato in diretta con lo studio di Ambra con la quale ha parlato della quarantena (“per uno come me che è sempre in giro è dura, di solito passo a casa due o tre mesi all’anno”) e dei tanti lavoratori dello spettacolo dietro le quinte che patiscono la crisi più delle star: “Voglio parlare delle persone, dei ragazzi che lavorano nei tour, nei teatri, di tutte le persone delle crew che hanno famiglie da mantenere e soprattutto non sanno cosa sarà del loro futuro”, ha sottolineato Zucchero, che poi ha detto di sperare “di tornare in tour il prima possibile anche a piedi. Buon primo maggio, coraggio”, ha aggiunto. Per finire con una battuta sull’anno in corso finora piuttosto nefasto: “2020 stringi il culo e stringi i denti”.
Ad Ambra, in conduzione solitaria dal Teatro delle Vittorie di Roma, il compito di fare da raccordo alle esibizioni, che vedono in scaletta fino a mezzanotte, Paola Turci, Francesca Michielin, Fasma, Edoardo ed Eugenio Bennato, Irene Grandi, Tosca, Ermal Meta, Bugo, Patti Smith, Niccolò Fabi, Luca Barbarossa, Sting, Noemi, Leo Gassmann, Fulminacci, Fabrizio Moro, Gianna Nannini, Rocco Papaleo, Dardust, Margherita Vicario, Marlene Kuntz, e l’Orchestra di Santa Cecilia in una formazione ridotta ad ottetto.