“Serve un’ampia riflessione. Se la data di inizio febbraio non permette di fare un Festival con luci, lustrini e tutto il resto, allora può essere che si pensi di spostarlo in avanti di uno o due mesi. Ovviamente se tutto questo permette di essere più tranquilli per tutti i protagonisti, dagli artisti agli addetti ai lavori e se la programmazione Rai lo può prevedere. L’altra ipotesi, quella più ottimistica, è che ai primi di febbraio la situazione sia tale da permettere, rispondendo a certe norme, di godersi lo spettacolo come in qualsiasi altro teatro. C’è un’ultima ipotesi che non voglio nemmeno tenere in considerazione…”. Le parole del patron del Teatro Ariston, Walter Vacchino, pronunciate in un’intervista a Sanremo News, riportano alla ribalta delle cronache il Festival di Sanremo.
Il proprietario del teatro, che in queste settimane, sta riprogrammando anche tutti gli spettacoli di aprile e maggio, ipotizza uno slittamento se all’inizio del prossimo anno non fosse ancora possibile dare luogo agli ‘assembramenti’ tipici del festival. Ci vorranno ancora diversi mesi per capire come andrà a finire anche se tra qualche settimana anche la Rai comincerà a lavorare sull’ideazione della prossima edizione. Finora l’ipotesi più accreditata è quella di Amadeus bis, che forse ritroverebbe Fiorello e porterebbe sul palco l’altro ex ragazzo di Radio Deejay, Jovanotti. Ipotesi formulata dallo stesso trio, tra il serio e il faceto, durante una delle dirette Istagram dalla ‘quarantena’.