”Io tifo per la nazionale, quindi per Conte, ma poi parlano i risultati…”. Lo ha detto Matteo Renzi, leader di Iv, a ‘Dritto e Rovescio’, su Retequattro.
“Ora bisogna pensare alle cose concrete, bisogna dare i soldi alle imprese e alle famiglie, bisogna aiutare le aziende e le partite Iva. Io non sono animato da un bisogno di fare i giochini della vecchia politica. Quando torneremo alla normalità, torneranno anche i giochini della politica”, ma ora ”c’è un tsunami in arrivo e tifiamo per l’Italia, quindi, per Conte e questo governo. Io se sono in Veneto tifo Zaia, se sono in Toscana tifo Rossi. Nella nazionale faccio il tifo per l’Italia, quindi per Conte e questo governo”, ha ribadito il leader di Iv.
”C’è una proposta su cui mi gioco tutto: ci sono 120 miliardi che possono essere usati per far ripartire i cantieri, investendoli in infrastrutture. Oggi son contento, perché il premier Conte ha detto che sarà ascoltata la proposta di Iv. Questo non significa però che con i 120 miliardi di euro per i cantieri si risolve tutto”, ha sottolineato Renzi, che si è anche soffermato sul caso carceri e sulla mozione di sfiducia individuale nei confronti del Guardasigilli, Alfonso Bonafede.
”E’ allucinante la scarcerazione” di alcuni boss per il Covid-19 e su questo gli ”italiani meritano chiarezza”. Ma Bonafede deve restare al suo posto o dimettersi? ”Io sono stato presidente del Consiglio -ha replicato il senatore Iv -e c’erano alcuni dei più pericolosi boss della mafia che stavano morendo e abbiamo preso una decisione anche umanamente difficile. Se anche un boss sta male, noi siamo lo Stato e gli dobbiamo dare le cure fino all’ultimo, però le cure gliele dai in carcere”.
”Non è possibile che attraverso il Covid-19 -ha avvertito- ci siano stati degli ‘ndranghetisti e dei camorristi che sono tornati a casa per proseguire la propria detenzione. Per me questo è un assurdo. Si fanno le multe di 400 euro del ristoratore che giustamente non può ripartire e poi si scarcerano alcuni boss. Io sono un garantista vero, ma garantismo significa garantire le cure in carcere. Sono profondamente in disaccordo con questa decisione del governo”.
“Il ministro della Giustizia ha fatto dimettere il direttore delle carceri, che era meglio se non lo nominava proprio, visto i risultati…Ora vedremo cosa succederà in Parlamento se ci sarà davvero, come sembra, una mozione di sfiducia”.
Poi, sulla Fase 2: ”Circa due mesi fa sono stato il primo a chiedere di riaprire e mi hanno insultato tutti, a sinistra come a destra. C’è dunque una fetta del Paese che ha paura di un ritorno del virus. Io non dico che tutto è sotto controllo, perché non è così. Chi vi dice che oggi è tutto a posto, vi dice una fandonia, una balla. Ma bisogna ripartire. Si tratta di dare delle regole, poi la gente riparte…Oramai la frittata è fatta, cerchiamo di dare tutti una mano…”.