“Mai parlato di nomine nei cda. ‘Lo stato non deve entrare nella governance delle aziende’. Testualmente”. Andrea Orlando, su Twitter, a un certo punto perde la pazienza. Sulla timeline del vice segretario del Pd sono tanti gli interventi sull’intervista alla ‘Stampa’ sulla questione del rapporto tra Stato e imprese.
Tra i più determinati c’è Carlo Calenda: “Dunque @AndreaOrlandosp tralasciando la correttezza della proposta, vediamo applicabilità. Voi nominate un membro del Cda in migliaia di imprese dei più svariati settori e dimensioni? Migliaia di politici trombati che di impresa non capiscono nulla? Ma la fate finita?”, chiede l’europarlamentare rivolgendosi a Orlando. “Se leggessi l’intervista Carlo…”, risponde a stretto giro il vice segretario del Pd. Ma Calenda incalza: “E dunque Andrea? Aggiungo, se volevate mettere condizioni al finanziamento avreste dovuto farlo immediatamente. Non lo avete fatto quindi di che parliamo? Perché non vi concentrate nel far funzionare gli strumenti invece di inventarvi robe astruse”.Immediata la risposta di Orlando: “Ma se ancora non è uscito il dl? Di cosa parli?”. Ma al leader di Azione non basta: “Delle garanzie. Non avete messo garanzie a 400 mld di finanziamenti. Altra cazzata supersonica, ma facendo finta che sia vero avete posto condizioni? No e allora? Occupatevi di far funzionare il sistema di garanzie e la Cigd”, ribatte.