“E’ andata non male”. Questo il commento a caldo di uno dei partecipanti alla riunione oggi a palazzo Chigi della delegazione di Italia Viva con il premier Giuseppe Conte. Dopo giorni in cui rapporti con Iv erano tornati ad essere tesi, a quanto viene riferito all’Adnkronos, il faccia a faccia di oltre due ore di oggi è servito a svelenire il clima.
Intanto rientrano le dimissioni minacciate da Teresa Bellanova, presente all’incontro con Ettore Rosato e i capigruppo Davide Faraone e Maria Elena Boschi. “Iv continua a lavorare per il Paese”, scrive la ministra su twitter subito dopo la riunione. La battaglia sulle regolarizzazioni, portata avanti dalla ministra con il sostegno di Pd e della ministra Luciana Lamorgese, sembra possa arrivare a termine positivamente con una mediazione con i 5 Stelle, determinati a far saltare la proposta. “Mi sembra che nel governo stia maturando un orientamento positivo”.
Nella bozza del decreto maggio, anticipata dall’Adnkronos, il punto di caduta sarebbe questo: per braccianti, colf e badanti, “il permesso viene convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro della durata minima di mesi quattro o per il periodo di lavoro contrattuale se superiore ai quattro mesi”. Altro capitolo che, a quanto riferiscono fonti Iv, ha occupato gran parte della discussione è stato quello del piano shock. Se ne è parlato a lungo e Conte avrebbe dato la sua disponibilità su un tema cavallo di battaglia per il partito di Matteo Renzi.
Dice Rosato: “Abbiamo bisogno di un grande piano di rilancio dell’Italia a cominciare dal piano shock sulle infrastrutture. Nelle prossime giornate lavoreremo con il presidente del Consiglio per arrivare a una definizione delle priorità che riguardano questo ed altre questioni attinenti alle necessità di questo Paese”.
Insomma, un riconoscimento che Italia Viva chiedeva dopo mesi di rapporti, non solo politici ma anche personali, molto tesi con il premier Conte. Per ora, si può dire che è tregua. C’è chi dice che il grosso dei gruppi non avrebbe seguito Renzi in uno strappo. Sia come sia Iv oggi ha lasciato cadere il caso Bonafede che pure, ieri sera, era stato inserito tra i temi di discussione dell’incontro. Condito con una considerazione velenosa: “Sembra che abbiano capito che senza di noi non c’è maggioranza, specie al Senato. Meglio tardi che mai”.
Da Italia Viva, però, fanno sapere che la questione della mozione di sfiducia a Bonafede non è chiusa. “Valuteremo”, dicono fonti parlamentari di Italia Viva.
Dipende da “quello che succede nei prossimi giorni, valuteremo la settimana prossima anche sulla base delle risposte di Conte”. Anche in tema giustizia. “Per noi è un tema che resta aperto -dice un big Iv- non chiediamo la testa del ministro, ma una risposta sulle politiche della giustizia. Questa non è una maggioranza che è tutta giustizialista, statalista e assistenzialista e a Conte lo abbiamo detto”.
Chi ha partecipato all’incontro, che pure è stato definito alla fine “positivo”, racconta di “toni duri. All’inizio ci siamo parlati con franchezza” poi il confronto si è ammorbidito. “Conte ha avuto orecchie attente sul piano shock”. Su questo punto e su altri, giustizia compresa, è già stato fissato con il premier Conte un nuovo incontro la prossima settimana. “Mettiamola così -si spiega- se sono rose fioriranno… per il momento non ci resta che aspettare”.