“Entriamo nella ‘fase due’ dell’emergenza. Questo non casualmente, ma grazie al poderoso sforzo collettivo che abbiamo fatto tutti insieme e che ci ha permesso di ricondurre a un livello accettabile la soglia del contagio. Questa nuova fase ci è costata enormi sacrifici ed è per questo che non può essere intesa come un ‘liberi tutti'”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in un’intervista alla ‘Stampa’, ricordando che “dobbiamo continuare a rispettare le regole sul distanziamento fisico.  

“Evitiamo gesti di disattenzione o, peggio, un’opera di rimozione collettiva. Il virus continua a circolare tra noi, siamo ancora in piena pandemia”. “Sono fortemente convinto che un sistema come il nostro non abbia affatto bisogno di investiture messianiche, né di uomini investiti di pieni poteri. Più semplicemente ha bisogno di persone che abbiano cultura istituzionale e senso di responsabilità, consapevoli di dover agire per il bene comune, non distratti dal proprio ‘particulare’ o condizionati da gruppi o cordate” ha aggiunto Conte a proposito delle accuse mossegli di avere varcato i limiti della Costituzione. Il premier si è anzi detto “orgoglioso di avere rispettato l’equilibrio tra poteri costituzionali”, sottolineando che “trasparenza, massima precauzione, proporzionalità e adeguatezza sono stati sempre, sin dall’inizio, i principi che ci hanno guidato”.  

“Escludo una patrimoniale. Il nostro debito rimane sostenibile, nel quadro di un risparmio privato molto cospicuo e di una resilienza particolarmente spiccata del nostro intero sistema economico. La maggior parte del debito aggiuntivo che dovremo collocare per fronteggiare la crisi, peraltro, sarà coperta dal programma di acquisti della Bce. Ci stiamo adoperando affinché i pagamenti per gli interessi – al netto della quota che ci viene retrocessa dalla Banca d’Italia a seguito dei suoi acquisti – risultino alla fine in linea con quelli attuali”. Il premier ha anche parlato di “maggioranza solida” definendo “chiacchiericcio” le voci che si rincorrono su larghe intese e Mario Draghi come possibile presidente del Consiglio.