”Glielo dico con pacatezza ma con determinazione. Questo non è più tollerabile…”. Nel suo intervento in Aula, alla Camera, Giorgia Meloni critica i ”metodi” adottati dal governo Conte per gestire l’emergenza Covid-19 e informare i cittadini. ”L’Italia non è un reality show e non vogliamo trasformarla in un reality show”, ha avvertito la leader di Fdi. 

”Lei – ha aggiunto Meloni – ci sta chiedendo una legge che dice ‘Giuseppe Conte ha pieni poteri’. La misura è colma”. E ancora: “Non accetto l’accusa di essere irresponsabile perché ora chiediamo la riapertura. Oggi non ha senso trattare la Basilicata rispetto ai territori più colpiti. E’ assolutamente sbagliato riaprire per settori. Io penso che un parrucchiere possa essere più sicuro di un minimarket, dipende dalle prescrizioni”. ”Presidente Conte – ha incalzato Meloni – ma stiamo scherzando? Io mi ricordo quando lei disse al senatore Salvini che citò la locuzione pieni poteri durante un comizio: ‘Matteo, questa tua concezione mi spaventa’… E si figuri quanto spaventa noi che oggi ci chiede pieni poteri e non ha mai pensato alle elezioni… Non ha mai pensato di farsi votare da nessuno, ma lei i pieni poteri li chiede lo stesso”. ”Quando si comincia così – ha avvertito – si può andare dovunque, ma ora la misura è colma, siamo in Parlamento”.  

E ancora: “Non accetto l’accusa di essere irresponsabile perché ora chiediamo la riapertura. Oggi non ha senso trattare la Basilicata rispetto ai territori più colpiti. E’ assolutamente sbagliato riaprire per settori. Io penso che un parrucchiere possa essere più sicuro di un minimarket, dipende dalle prescrizioni”. 

”Si è molto ironizzato sull’uso del termine congiunti. Non c’è molto da ridere – incalza ancora la leader FdI -. Conte è un giurista e sa meglio di me che usare termini che non hanno una certezza giuridica comporta una cosa molto precisa: la discrezionalità sull’uso della norma, sulla sua interpretazione e sui diritti dei cittadini… Che vuol dire relazione stabile? Ah boh… Ed è questa discrezionalità della norma, che vi ha consentito di impedire alle persone di celebrare i funerali ma allo stesso tempo di permettere le manifestazioni del 25 aprile. E’ questa discrezionalità che vi ha consentito di impedire agli italiani di uscire di casa ma di permettere ai mafiosi di uscire di galera… E’ questa discrezionalità che ha permesso di impedire alle madri di portare i loro figli al parco, ma vi ha consentito di mantenere in qui parchi gli spacciatori nigeriani che vivacchiavano”.  

”La misura è colma – ha quindi ribadito quindi Meloni – e noi siamo il Parlamento della Repubblica e quindi nulla che riguarda la libertà e diritti fondamentali dei cittadini può essere limitata senza che questo venga discusso e approvato dal Parlamento. E’ un problema di tempi presidente Conte? Noi lo diciamo da due mesi, anche la Lega lo dice in queste ore. Noi siamo pronti a stare qui in Parlamento h24, giorno e notte. Ma non usi il tempo come una scusa, perché non è colpa del Parlamento se non avete ancora pagato la cig e le imprese non hanno ancora visto un euro. E’ colpa vostra. Allora sa che può fare? Lei può emanare decreti del presidente del Consiglio dei ministri per pagare oggi la Cig e far arrivare oggi i soldi nelle tasche dei cittadini, mentre il Parlamento si occuperò delle norme che regolano libertà e diritti fondamentali di quei cittadini… Si può fare Conte?”. 

”Non ci può essere una fase due, fase tre o 100 che non sia approvata da questo Parlamento. ovviamente questo attiene anche le materie economiche”, ha avvertito la leader di Fdi.