Che la quarantena delle polemiche fosse stata archiviata, si era capito già da domenica, alla riunione dei capidelegazione con il premier Giuseppe Conte sull’ultimo Dpcm. Oggi al Senato l’upgrade. Matteo Renzi entra nella ‘Fase 2’ e, come ai tempi pre-virus, torna a mettere in dubbio l’appoggio di Italia Viva a Conte. Un affondo preannunciato da fonti Iv prima ancora dell’intervento a Palazzo Madama dell’ex premier.
Dice Renzi: “In quest’aula, lo rivendico, abbiamo fatto nascere un nuovo governo. Non abbiamo negato pieni poteri a Salvini per darli a un altro”. E ancora: “Siamo a un bivio, si possono inseguire le dirette Facebook o seguire i dati statistici sulla disoccupazione. Io vorrei che lei desse un occhio in più ai dati Istat e uno meno ai sondaggi. Tocca a lei decidere, se ci vuole ci siamo per fare le cose che servono agli italiani. Se sceglie la strada populista non avrà al fianco Italia Viva, se sceglie la politica saremo lì ad aspettarla”.
Tornano i penultimatum o si va fino in fondo? Da Italia Viva rispondono così: “Noi riprendiamo da dove eravamo rimasti prima dell’emergenza, al chiarimento saltato tra Conte e Renzi. E in questi mesi le cose non sono migliorate, anzi. Non ci ascolta, ci esclude da ogni decisione, ci fa la guerra tutti i giorni.. oggi in Aula ha parlato del piano bambini senza nemmeno citare la Bonetti che ci lavora da un mese, ma come si fa… Mettiamola così: è come in un matrimonio, non si sa chi ha cominciato per primo, ma la relazione è finita. Ora siamo ancora in piena emergenza, non succede nulla, votiamo il decreto liquidità, ma noi oggi abbiamo messo un punto”.
Se e quando si andrà fino in fondo, da Italia Viva al momento non viene chiarito. Anche perché tra gli stessi renziani ci sono quelli che ancora danno ‘fiducia’ a Conte. “C’è chi pensa che Conte recepisca il messaggio e cambi strada. Alcuni lo pensano, molti altri no visto come si è comportato il premier in questi mesi…”. E del resto, se tutto dovesse precipitare dalle parte di Iv sono convinti che non sarà difficile la nascita di un altro governo. “Vediamo cosa succede. Se Conte cade, un altro governo nasce, non ci sono dubbi. E prima o poi succede. Per noi Conte è tecnicamente morto”. E al suo posto chi andrebbe? Roberto Gualtieri? “Con Gualtieri o un altro, nasce un nuovo governo. Nessuno vuole andare a voto. Noi oggi abbiamo voluto mettere un punto”.
“E serve anche a dire che noi siamo pronti”, si osserva. E il destinatario del messaggio sarebbe il Pd. “Dipende dal Pd. Noi gli abbiamo detto che siamo pronti. Se vogliono mandarlo a casa, questo è il momento”. Ma dal Pd non la vedono affatto così: “Nessuno aprirebbe una crisi in un momento come questo. E pure i renziani sono divisi tra loro…”, si dice in ambienti parlamentari dem.