Non sarà in Consiglio dei ministri stasera né tantomeno dovrebbe arrivare domani, ultimo giorno del mese. Salvo sorprese dell’ultimo minuto, il dl aprile non sarà chiuso, appunto, entro aprile, ma slitterà a maggio. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri spinge per approvarlo in settimana, di certo si lavora per dare il disco verde entro mercoledì della prossima settimana. Ma di ritardo in ritardo -causa Def – e per via anche delle mancate intese sui punti nevralgici del provvedimento, il via libera simbolico entro il mese sembra ormai sfumato.  

E intanto perde quota anche l’ipotesi di uno spacchettamento, ieri annunciato dallo stesso responsabile del Mef nel corso di un’audizione al Senato: a quanto apprende l’Adnkronos, non avrebbe convinto gran parte della maggioranza, trovando scettici anche i due viceministri all’Economia, Laura Castelli e Antonio Misiani. E le scadenze fiscali? “Troverebbero spazio nelle circolari, non c’è bisogno di spacchettare”, viene rimarcato. Il dl monstre -ben 55 miliardi all’attivo- a questo punto potrebbe arrivare in Consiglio dei ministri in un’unica soluzione, anche se i nodi da sbrogliare sono tanti -si pensi solo al reddito di emergenza e al pacchetto famiglia- e chissà che alla fine non si torni a un’approvazione salvo intese, ipotesi circolata con insistenza nei giorni scorsi.