“Non ci siamo mai opposti alle più severe misure di lockdown, per quanto consapevoli del gravissimo prezzo che esse hanno comportato per il sistema produttivo ma anche per la libertà stessa dei cittadini. Personalmente ho sempre pensato che la drammatica situazione sanitaria giustificasse provvedimenti eccezionali, ovviamente inammissibili in circostanze ordinarie e da revocare nel più breve tempo possibile. Ora però che il governo ritiene che vi siano le condizioni per riaprire molte attività lavorative, mi pare irragionevole e addirittura inutilmente persecutorio mantenere il divieto alle cerimonie religiose”. Lo sottolinea in una nota il leader di Fi, Silvio Berlusconi.  

“Come la vita in fabbrica o in ufficio, così anche la preghiera e la partecipazione alla messa -assicura il Cav- possono svolgersi nel rigoroso rispetto delle misure di distanziamento e delle altre cautele igieniche che i responsabili sanitari vorranno indicare. E’ un grave errore sottovalutare non soltanto l’importanza della libertà di culto, che è fondamentale in uno stato liberale, ma anche la rilevanza del senso religioso di tante persone, che trovano nella partecipazione alla Messa e nell’accostarsi ai Sacramenti il momento più importante e più denso di significato della propria vita”. 

“La tutela di questo diritto deve stare a cuore a tutti, credenti e non credenti. Mi auguro -dice ancora Berlusconi- che il governo recepisca l’accorato richiamo della Conferenza episcopale ed anche di tanti laici e adotti al più presto le misure per consentire la ripresa delle attività di culto in condizioni di rigorosa sicurezza”.