Foa: “Nessuna interlocuzione con direttori testata dopo diretta Conte”

“Io non ho avuto nessun tipo di interlocuzione con i direttori di testata”. Lo ha detto il presidente della Rai, Marcello Foa, durante l’audizione in commissione di Vigilanza Rai, a proposito del riequilibrio fatto dalle testate del servizio pubblico all’indomani della diretta televisiva del premieri Conte, al centro delle polemiche. “Non spetta a me farlo. Come è normale che sia ci siamo confrontati su una riflessione di principio con l’amministratore delegato, concordando che la Rai dovesse affrontare la questione con equilibrio e oggettività senza entrare nel merito della contesa politica ma nel rispetto dei principi del pluralismo previsti dal contratto di servizio e naturalmente dell’autonomia dei direttori di testata come ha evidenziato l’amministratore delegato. Non c’è stato nessun tipo di intervento da parte mia né di rivendicazione di spazi, minutaggi, assolutamente no”. “Io non ho rivendicato nessuna chiusura per quanto riguarda le conferenze stampa del presidente del consiglio” ha detto il presidente della Rai Marcello Foa, evidenziando come sia “doverosa la copertura delle conferenze stampa del premier. L’ad si è interrogato giustamente di volta in volta sulla collocazione più adeguata nell’ambito degli spazi informativi. Lo spazio istituzionale è stato sempre dato in modo coerente con la nostra missione di servizio pubblico”.  

“Non corrisponde al vero che io abbia ricevuto pressioni da Salvini” ha detto il presidente della Rai, Marcello Foa a proposito di alcune notizie uscite sui giornali all’indomani della diretta televisiva del premier Conte e del riequilibrio sulle testate Rai. Foa ha spiegato a tal proposito di non aver smentito la notizia perché la sua esperienza gli ha insegnato che smentire equivale a raddoppiare la falsa informazione. 

“L’Italia è stata il primo Paese europeo, colpito dal coronavirus e di conseguenza la Rai è stato il primo servizio pubblico europeo costretto ad affrontare una emergenza senza precedenti. Tutta la Rai ha reagito con unità e senso del dovere, impegnandosi a garantire se pur nell’emergenza un servizio pubblico in grado di sostenere il Paese e gli italiani in uno dei momenti più drammatici della storia recente e lo ha fatto con professionalità e dedizione sia da parte di giornalisti, operatori, tecnici e assistenti che hanno continuato a operare sul campo, sia da parte di migliaia di dipendenti che si sono convertiti molto rapidamente al telelavoro”.  

“Abbiamo collaborato attivamente con i nostri partner europei da cui siamo stati sollecitati a più riprese affinché noi si facesse da caposcuola per tutti i servizi pubblici europei” ha detto il presidente della Rai. “E devo dire che i riscontri che abbiamo ricevuto sono molto lusinghieri, al punto che siamo stati sollecitati anche da parte dei nostri colleghi delle tv pubbliche asiatiche a trasmettere loro in diversi seminari quella che è stata la nostra esperienza. Tutto questo si è tradotto a livello internazionale in un ritorno di immagine molto importante per la Rai ma anche per il Paese in un’epoca in cui, come sappiamo, non sempre l’Italia è stata oggetto di attenzioni benevole”.