di Margherita Lopes
Casi in aumento in Germania dopo l’allentamento del lockdown? “In realtà per capire cosa sta accadendo davvero in Germania occorre qualche tempo: i dati vanno monitorati e lo stesso vale per l’R0 (l’indice di contagiosità, ndr)”. A spiegarlo all’Adnkronos Salute è il virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, che analizza gli ultimi numeri del Robert Koch Institut (Rki) di Berlino: se il 27 aprile scorso i nuovi casi in Germania erano 1.018 (-719 rispetto al giorno prima), il 28 aprile sono stati 1.144 (+126) e l’R0 è passato da 0,96 (inizialmente si era parlato di 1) a 0,9. “Si tratta di dati molto fluidi, e di un aumento lieve: occorre un monitoraggio più lungo per individuare un trend. In ogni caso, anche se la Germania e il suo sistema sanitario nel recente passato hanno retto bene un R0 pari a 1, l’eventuale raggiungimento di questo valore è una spia da non sottovalutare”, aggiunge.
Lo stesso Rki però spiega che il valore di R0 (quante persone infetta un contagiato) è stimato in base ai casi notificati elettronicamente entro la mezzanotte di ogni giorno, e il valore è generato dell’arco di 4 giorni. “Insomma, occorre più tempo per individuare un trend. Mentre per quanto riguarda il dato dei decessi, molto basso nel Paese, bisogna valutare anche il metodo adottato per il conteggio, sicuramente differente rispetto a quello italiano. Il fatto è – sottolinea Pregliasco – che in Germania il virus ha avuto un ‘comportamento’ diverso: in Lombardia a febbraio abbiamo visto arrivare un iceberg di cui vedevamo solo la punta, con i primi casi che adesso sappiamo esserci stati il 26 gennaio. Così siamo arrivati più vicini al disastro, con il sistema sanitario in affanno”.
“Soprattutto al Nord – aggiunge – ci siamo beccati un’ondata in pieno viso, mentre questo non è accaduto in Germania, dove sembrerebbero esserci stati focolai circoscritti. In ogni caso, con questo virus un R0 pari o superiore a 1 non andrebbe sottovalutato”.