Sta facendo infuriare i sostentori di Bernie Sanders la decisione dei democratici dello stato di New York, maggiormente colpito dalla pandemia di coronavirus, di cancellare del tutto le primarie per le presidenziali democratiche, dopo averle spostate dal 28 aprile al 23 giugno. Le primarie sono state considerate praticamente inutili per la scelta del candidato dal momento che il senatore ‘socialista’ ha sospeso la campagna elettorale ed ha dato il suo endorsement a Joe Biden, diventato a tutti gli effetti il prossimo sfidante di Donald Trump.  

Sanders però voleva lasciare il suo nome sulle schede delle primarie ancora da svolgere, in modo di continuare a far salire il suo numero di delegati per poter influenzare alla convention democratica la stesura del programma, che i suoi sostenitori chiedono che sia spostato il più possibile a sinistra. La commissione democratica è stata di un altro parere e prima ha eliminato il nome di Sanders dalla scheda e poi ha annullato le primarie nello stato dove, in particolare a New York City, Sanders contava di ricevere un consistente sostegno. 

La mossa è stata subito denunciata come “un colpo alla democrazia” da uno dei suoi principali consiglieri. “Nei giorni scorsi il vice presidente Biden ha avvisato gli americani del rischio che il presidente Trump avrebbe usato questa crisi per rinviare le elezioni di novembre, bene ora ha un precedente a cui appellarsi grazie allo stato di New York”, ha scritto Jeff Weaver in un tweet rilanciato da Sanders. 

L’annullamento delle primarie a New York rischia di compromettere gli sforzi che diversi esponenti democratici, compreso l’ex presidente Barack Obama, stanno facendo per ricostruire l’unità del partito, convincendo la sinistra a sostenere il centrista Biden per battere Donald Trump. Uno sforzo a cui sta partecipando anche la deputata newyorkese Alexandria Ocasio-Cortez, una delle leader della nuova sinistra fatta emergere da Sanders, che nei giorni scorsi ha detto che a novembre voterà per Biden.  

Ora però Ocasio Cortez si unisce al coro di critiche contro la decisione del comitato democratico newyorkese: “i risultati delle primarie vanno oltre la scelta del vincitore, il senatore Sanders aveva detto che voleva continuare a raccogliere candidati per sostenere i salari, la Sanità, il clima ed altre priorità alla convention”, ha dichiarato chiedendo l’intervento del comitato nazionale democratico. E poi ha avvisato: “l’unità non è un sentimento, è un processo”.