“Gli studi ci confermano quel che già sappiamo: il rischio di un contagio di ritorno, di una riesplosione di focolai, è molto concreto. Ed è la ragione che ci spinge ad adottare un allentamento delle misure ma con prudenza”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in visita a Lodi. “Abbiamo fatto qualche passettino in avanti, per qualcuno non è sufficiente ma non possiamo fare di più. Sono il primo che vorrebbe allentare le misure però per adesso dobbiamo ancora procedere così”, ha aggiunto il presidente del Consiglio parlando del nuovo Dpcm per la Fase 2.
“Abbiamo preso una decisione con coraggio e responsabilità – ha detto ancora Conte -, non possiamo permetterci di procedere con avventatezza e improvvisazione. Il lavoro dei tecnici è stato molto prezioso” e ha consentito di realizzare un “programma serio e articolato. Mi spiace che molti cittadini siano delusi, ma l’obiettivo prioritario è tutelare la salute. Non possiamo accantonare tutto, lo dobbiamo per rispetto alle vittime e di noi stessi, tutti siamo bisognosi di essere protetti”.
Dal dl aprile, sottolinea quindi il premier, “verranno risposte, ma non risolveremo tutti i problemi, questo dobbiamo dirlo a cittadini: è difficile rispondere a tutte le richieste, ma cercheremo di intervenire in modo serio e cospicuo, incisivo per dare risposte a gran parte delle classi sociali. C’è tanto da fare per dare grande sostegno alle famiglie in sofferenza” ai lavoratori “e alle imprese, che saranno il pilastro di questo intervento”.
Per quanto riguarda il dl liquidità, “stiamo monitorando la risposta del mondo bancario. Molte banche si sono predisposte e si stanno adoperando per” erogare liquidità, “ma chiedo uno sforzo al mondo bancario, affinché possa erogare subito” i soldi alle imprese. “Cercate di venire incontro a queste richieste, liberando queste risorse. C’è una risposta” in atto “ma deve essere anche incisiva. Il mio è un appello, chiedo anche a voi un atto d’amore per l’Italia, predisponendo i finanziamenti per andare avanti”.