E’ stato arrestato a Rimini, in mattinata, un cittadino romeno 52enne, accusato della violenza sessuale commessa ai danni di una coetanea ucraina più di due settimane fa. La squadra mobile, con la collaborazione dell’Ufficio prevenzione generale Soccorso pubblico, ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Rimini e l’ha condotto nel carcere riminese dov’è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il provvedimento è stato richiesto con urgenza dal sostituto procuratore della Repubblica di Rimini, Davide Ercolani, in ragione della gravità dei fatti contestati.
L’incubo in cui era involontariamente piombata la donna, in Italia senza fissa dimora, era iniziato più di due settimane fa, quando aveva conosciuto alla stazione di Rimini quello che, secondo le indagini svolte, sarebbe poi diventato il suo aguzzino. Quest’ultimo, per fare fronte comune alle limitazioni di questi giorni, le aveva offerto riparo in uno stabile abbandonato situato nella periferia riminese. Lì si erano consumati gli abusi e le violenze, compiuti anche grazie all’aiuto di un complice, che l’aveva malmenata e minacciata pesantemente. Entrambi gli uomini sono risultati senza fissa dimora.
Nella notte tra sabato 18 e domenica 19 aprile, poi, la donna era riuscita a mettersi in contatto con un suo conoscente residente in Puglia il quale, tramite il commissariato di polizia di Gallipoli, era riuscito ad allertare i poliziotti riminesi. Dopo accurate e difficoltose ricerche da parte degli uomini delle volanti, la donna era stata rintracciata all’interno di un casolare in aperta campagna e finalmente liberata. Una volta libera, la donna ha descritto dettagliatamente le violenze di quei giorni alle poliziotte della 2^ sezione – reati contro la persona, specializzate nella trattazione dei casi di violenza di genere.