L’indice R0, ovvero il numero di persone contagiate in media da un singolo infetto, sarà la bussola sanitaria per la Fase 2. E il secondo criterio sarà la capacità del sistema sanitario di far fronte a eventuali aumenti nel numero di contagi, con terapie intensive e tutto quel che serve. I due binari indicati più volte come principali ‘guide’ dal fronte dei tecnici del ministero della Salute, a quanto apprende l’Adnkronos Salute, sono stati ribaditi anche oggi dal ministro della Salute Roberto Speranza impegnato in queste ore in diverse videoconferenze sul tema Fase 2, al centro anche dei lavori della task force guidata da Vittorio Colao.
Il nodo relativo a quanto riaprire, come e in che tempi, si dovrà dipanare in un modo che si sposi con i criteri sanitari. Criteri che riguardano ovviamente punti fermi come le distanze di sicurezza, i dispositivi di protezione come le mascherine, e così via. Ma su tutti c’è, appunto, l’indice R0, che ogni venerdì sarà oggetto di un aggiornamento, regione per regione. Se questo indice aumenta, seguiranno provvedimenti – misure di contenimento – per riportarlo sotto la soglia. Ci si dovrà muovere così dal 4 maggio, con le prime riaperture sul fronte produttivo e poi a seguire sul fronte commerciale e individuale. In un paio di settimane si potrà vedere come si muove l’indice.
Avviata ormai invece la strada dell’indagine di sieroprevalenza con i test anticorpali, che si conta di concludere entro 2-3 settimane dall’avvio dello screening.