“Questo progetto centrale, tanto a lungo discusso, vede oggi la sua apertura grazie all’impegno di tutti e grazie al Lazio che ha costruito un modello integrato di risposta. L’idea di costruire un polo che servisse al Lazio, al Paese e all’Europa intera ha visto tante inaugurazioni finte, ha visto sfilare ministri dell’area mediterranea. Oggi c’è l’apertura reale, con un programma vero, dentro ci sono i malati, e servirà a rispondere alle grandi epidemie e a proteggere il Paese”. Così Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma, durante un punto stampa dopo la visita effettuata con i vertici della Regione Lazio all’Unità di alto isolamento dell’Inmi Spallanzani di Roma.  

“C’è bisogno di un grande laboratorio nazionale per le emergenze”, afferma Ippolito, sottolineando in conclusione: “Grazie alla squadra dello Spallanzani”.  

“L’istituto Spallanzani ha dimostrato una storia, una forza, una qualità che è sotto gli occhi di tutti”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza dopo la visita all’Unità di alto isolamento dell’Istituto capitolino specializzato in malattie infettive. “Ringrazio sentitamente a nome del Governo – ha aggiunto Speranza – tutto lo Spallanzani, chi guida questa struttura, i dirigenti centrali, con cui ci siamo confrontati spesso fin dai primi due casi nei turisti cinesi. Con il passare delle settimane, da quel momento, abbiamo imparato a conoscere e a combattere questo virus. E qui ricordo ancora in una domenica di febbraio abbiamo celebrato l’isolamento del virus. Sappiamo di poter contare su risorse straordinarie come quelle che incrociamo qui oggi. Di fronte a un virus che si propaga così c’è bisogno di spazi specializzati, si sono create qui le condizioni per evitare la diffusione del contagio”. 

“Qui c’è stata una Regione all’altezza, che ha affrontato con coraggio una sfida tremenda, avendo peraltro la capitale d’Italia nel suo territorio. Di questo va dato merito all’assessore e al presidente”, ha detto ancora Speranza riferendosi alla gestione dell’emergenza Covid19 da parte della Regione Lazio. 

“La curva un po’ alla volta si è piegata e possiamo guardare con più fiducia al futuro, ma sempre col massimo della cautela: oggi ci sono le condizioni per programmare il domani, ma dobbiamo farlo con i piedi radicati nell’oggi”, ha sottolineato ancora il ministro ricordando che “il virus circola, ci sono difficoltà enormi in alcune parti del nostro territorio, quindi la battaglia non è vinta. Abbiamo creato le condizioni per affrontare il futuro ma occorre ancora la massima prudenza perché abbiamo a che fare con un virus difficile, un nemico invisibile contro cui bisogna impiegare la massima cautela e attenzione”. “Siamo l’Italia, ci possono essere differenze, storie, culture, ma poi c’è il paese e la sua capacità di guardare al futuro, e questo noi siamo: il lavoro fatto in queste settimane per questa sfida ancora aperta credo abbia però dimostrato che le Istituzioni ci sono e insieme si può lavorare per uscire più forti da questa prova tremenda, durissima, che c’è ancora. Ma insieme sapremo uscirne più forti”, ha sottolineato.