“Ci porti il Covid”: è il messaggio che un’infermiera del reparto di malattie infettive dell’ospedale San Luca di Lucca, Damiana Barsotti, 48 anni, ha trovato nella cassetta delle lettere della propria abitazione. Secondo la donna, che ha denunciato il fatto, il biglietto sarebbe stato recapitato dai vicini di casa.
La direzione della Asl Toscana Nord Ovest e il Dipartimento Infermieristico e Ostetrico hanno espresso solidarietà all’operatrice sanitaria: “Siamo vicini all’infermiera Damiana Barsotti che si è vista trattata come un’untrice e non come un’operatrice sanitaria che giornalmente si reca al lavoro per combattere, per tutti noi, la difficile battaglia contro il virus”.
“Tali comportamenti – si legge nella nota della Asl – non solo sono discriminatori ma dimostrano come il cammino verso la civiltà sia ancora lungo, nonostante il momento difficile che l’intero pianeta sta vivendo. Piena solidarietà, quindi, verso tutti gli operatori sanitari e verso tutti coloro che, a diverso titolo, si occupano di far funzionare al meglio la complessa macchina sanitaria, sacrificando affetti e, spesso, la propria salute”.
Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd e presidente della IV Commissione consiliare in merito a quanto accaduto a Damiana Barsotti, ha dichiarato: “Voglio esprimere tutta la mia solidarietà e vicinanza a Damiana Barsotti, che si è vista recapitare nella cassetta delle lettere della propria abitazione un messaggio semplicemente indegno di un Paese civile. Chi come Damiana Barsotti con professionalità e dedizione, mettendo a rischio la propria salute e la propria vita, porta avanti ogni giorno nelle corsie dei nostri ospedali una dura battaglia per curare i pazienti affetti da Covid-19 andrebbe solo ringraziato e sostenuto in ogni modo possibile. Ferisce, invece, sapere che in questa emergenza sanitaria in cui tutti noi siamo esposti e coinvolti ci sia chi trova spazio e tempo per compiere azioni vili e vergognose come questa”.
“Il nostro territorio – ha aggiunto Baccelli – è stato duramente colpito dalla diffusione del Covid-19: ci sono state decine di morti e tante persone sono ancora ricoverate negli ospedali in gravi condizioni. Il lavoro di tutto il personale sanitario è stato encomiabile, difficilmente le parole possono bastare per esprimergli la nostra profonda gratitudine: ogni gesto che possa arrecare loro un’offesa o una discriminazione è giusto che venga portato alla luce affinché chi di competenza faccia chiarezza e venga stigmatizzato dalla collettività. Quella lucchese è un comunità che è stata pesantemente messa alla prova da questo virus: riusciremo a rialzarci restando uniti, grazie all’impegno delle istituzioni a tutti i livelli, di ogni singolo cittadino, e di quella solidarietà che tra la nostra gente non è mai venuta meno”.