“Le parole hanno una coscienza, attraversiamole, penetriamone il significato per poterne condividere il senso. Viviamo un tempo sorprendente, che ci angoscia profondamente e allo stesso tempo accende di speranza. L’avevamo smarrita. Ci ha ritrovato fragili, così abituati a vivere le nostre indiscutibili certezze. E poi noi artisti, con la nostra specialissima normalità, abbiamo temuto di essere costretti al silenzio, perché il potenziale espressivo di ognuno è diventato improvvisamente muto, inadeguato ai tempi. E allora? Costretti in perimetri ristretti…15, 17, 24 pollici, dal nostro nuovo dominio (online) abbiamo deciso di fare quadrato”. Le parole sono di Eleonora Pusceddu, eclettica artista e docente dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone. È lei, insieme ai vertici dell’Accademia (in primis il presidente Ennio De Vellis e la direttrice Loredana Rea), a lanciare l’idea. Un’idea di solidarietà e arte insieme nel momento dell’emergenza Covid19. La prima a raccoglierla è stata un’imprenditrice ciociara, Marcella Molella, mente e cuore di Otovision.
Facciamo quadrato in senso metaforico ma anche reale. Facciamo quadrato per venire incontro agli altri e facciamolo con una scatola. Una scatola quadrata che diventa opera d’arte e all’interno della stessa una card che diventa buono alimentare. Nascono così i due progetti, “Un cadeau pour toi” e “Solo un piccolo seme”, che però per tante persone in difficoltà diventa un seme importante di sopravvivenza.
La scatola, un oggetto d’arte, contiene la card spesa messa appunto a disposizione da Otovision. Scatole già consegnate a decine di persone in difficoltà in questo particolare momento. Insieme alla professoressa Pusceddu anche le colleghe Erika Panetta, Giuliana Sangiovanni.
“Facciamo quadrato è un pretesto d’amore che nasce da quel gesto/gioco dell’infanzia. Per trovarsi e affrontare il momento con o per l’altro. Sinonimo è dare appoggio, difendere, sostenere. Significa ‘ci compattiamo e disponiamo in quadrato’, in modo da poter far fronte alle difficoltà. Sui quattro lati con l’aiuto di tutti”, ha aggiunto ancora Eleonora Pusceddu, che ha citato tutti gli studenti che hanno partecipato al grande progetto: Linda Arduini, Alessia Bartoli, Chiara Cardinali, Beatrice Colanera, Ludovica Colanera, Simone Compagno, Jan De Santis, Chiara Di Pofi, Ferrari Sara, Alessandra Galanti, Cristiano Iafrate, Jing Xia, Anna Maria Leonetti, Emanuele Massari, Cristiana Pagliarella, Maria Elena Piroli, Elena Porcelli, Savellone Francesco, Denis Scascitelli, Sabrina Simone, Davide Stirpe, Valentina Testa, Maria Rita Tiseo, Chiara Margherita Trulli, Wang Ruizhe, Michelle Yasmine Noor Zarro, Zhenni Qin, Ziyu Sun, Xiuwen Guan, Xue Ping Chen.
“Questi tempi hanno insegnato a tutti noi quanto sia essenziale sfoltire la vita di gesti superflui per renderla un posto ogni volta più vero, dove non agire secondo contingenza ma aprire le braccia a chi sa rendere denso ogni momento. Si è contenti di donare – ha concluso la professoressa Pusceddu – consegnando qualcosa di sé all’altro, ed in questa delicatezza s’impara ad accogliere ed apprezzare. Il dono svolge così una funzione sociale. Un dono deve sorprendere e rendere felice chi lo riceve, perché il dono dice che ognuno di voi ‘è pensato’ quindi esiste!”.