Lo spiega bene il report “Liberiamo i fiumi”, presentato durante un incontro organizzato dall’associazione nello spazio Italia del Parlamento Europeo.
E’ allerta per l’urbanizzazione nelle aree a rischio idrogeologico e sismico: a lanciare l’sos è il WWF che suggerisce un rapido “cambio di rotta nella gestione dei fiumi”. Lo spiega bene il report “Liberiamo i fiumi“, presentato durante un incontro sul tema, organizzato dall’associazione all’interno dello spazio Italia del Parlamento Europeo.
Sono cinque le proposte suggerite dal WWF per uscire dall’emergenza. L’obiettivo è quello di proteggere i corsi d’acqua, che altrimenti possono diventare pericolosi per le città e per gli abitanti.
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“Il report presentato oggi è un vero fiume in piena con osservazioni e dati. Speriamo che il governo li accolga perché la rinaturazione è l’unica strada possibile per la sicurezza di persone e ambiente” – ha commentato Donatella Bianchi, la presidente del Wwf.
Zone a rischio idrogeologico: è importante ricostruire un rapporto sano con gli ecosistemi d’acqua dolce
Secondo gli ultimi dati del rapporto sul consumo di suolo realizzato dall’Ispra, è in atto una vera e propria aggressione del cemento nei confronti dei fiumi. Il consumo di suolo in queste zone a vincolo, vale 356.193 ettari (circa l’8% della sua estensione). Ecco perché è necessario “ricostruire un rapporto sano con gli ecosistemi d’acqua dolce”.
Per fare questo il WWF suggerisce 5 proposte:
1. Rendere operativo il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici;
2. rilanciare le autorità Distretto, che dovranno realizzare infrastrutture verdi e rinaturazione per ridurre il rischio idrogeologico;
3. promuovere il ruolo delle “città metropolitane” come laboratori dell’adattamento ai cambiamenti climatici su area vasta;
4. garantire necessarie risorse economiche per mitigazione rischio e il miglioramento dello stato ecologico dei corpi idrici;
5. fermare il consumo del suolo.
“E’ necessario avviare quegli interventi di rinaturazione e riqualificazione fluviale fondamentali per restituire resilienza e funzionalità ecologica ai fiumi, già previsti ma che non vengono portati avanti. Sono questi i veri interventi urgenti di adattamento ai cambiamenti climatici che sono l’unica risposta che si può’ dare rispetto a ciò che sta accadendo in questi giorni in Italia, da Venezia a Matera” – ha dichiarato Andrea Agapito, responsabile Acque Wwf Italia.