Il ddl aggiunge il Daspo ambientale e coinvolge l’Aeronautica militare per creare un modello di presidio territoriale che coinvolga tutta l’Italia, non solo la Terra dei Fuochi. Le parole di Sergio Costa
Un Daspo ambientale per chi favorisce l’inquinamento: è questa una delle norme contenute all’interno del disegno di legge “Terra mia” che Sergio Costa depositerà a giugno. Lo ha comunicato il ministro dell’Ambiente durante un incontro del Comitato interprovinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, svoltosi a Napoli per fare un bilancio su quanto effettuato per contrastare i roghi tossici nella “Terra dei fuochi”.
“Tra chi inquina ci sono anche molti camorristi o esponenti della criminalità organizzata. Nel disegno di legge verrà prevista anche l’inversione dell’onere della prova, così come per i reati della criminalità organizzata” – ha dichiarato Costa.
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Il ministro ha poi aggiunto che i Comuni delle province di Napoli e Caserta, principalmente colpiti dai roghi, devono lavorare insieme per contrastarli.
Daspo ambientale e Terra dei fuochi: entro fine giugno nuovi profili epidemiologici
Costa, soffermandosi sulla Terra dei Fuochi, ha comunicato che “entro fine giugno verranno presentati all’Istituto Superiore di Sanità i nuovi profili epidemiologici di una quota parte della Terra dei fuochi. È l’indice di correlazione presunta tra il dato epidemiologico e l’ingiuria ambientale”.
Ha poi sottolineato che saranno coinvolti medici di base che indicheranno “dove avvengono le cose e che in termini”. Questo per intervenire “con le dovute differenze territoriali” anche in altre regioni italiane. “Dal punto di vista di controlli le maglie si sono strette e abbiamo il doppio degli arresti, delle sanzioni amministrative e penali” – ha aggiunto il ministro.
Non basta e, soprattutto, non ci si deve limitare alla regione Campania. A detta di Costa, infatti, servono più risorse tecnologiche. Satelliti, piattaforme terrestri, aerei, droni e analisti dei dati immagine dovranno lavorare insieme in un sistema integrato che utilizza il paradigma ISR (Intelligence, Sorveglianza, Ricognizione).
Terra dei fuochi: coinvolta anche l’Aeronautica Militare
Ed è in questo campo che sarà coinvolta l’Aeronautica militare, che già “ha messo a disposizione i suoi aerei, la termoverifica e altre strumentazioni ad alto profilo del territorio”. Questo porterà a”un modello di presidio territoriale del Paese Italia. Non è solo una cosa di Napoli e Caserta; parte da qui perché qui c’è stata una vicenda che dobbiamo superarla fino ad arrivare a roghi zero” – ha spiegato Costa.
Gli strumenti dell’Aeronautica Militare saranno utilizzati nelle attività di sorveglianza aerea e raccolta informativa su aree ampie, grazie a sensori elettro-ottici o a infrarosso in dotazione sia ai velivoli a pilotaggio remoto (il Predator) ma anche ad altri.
In questo momento si sta sperimentando questo modello proprio nella Terra dei fuochi: in un’area di 35 per 35 chilometri, per esempio, sono stati individuati 10 punti di interesse (POI) su cui sono state dirette specifiche missioni. Già nelle ultime due settimane sono state compiute 4 missioni, per un totale di circa 10 ore di volo.