Una decisione approvata dagli Stati membri, che si sono impegnati, entro il 2029, a raggiungere la raccolta delle bottiglie di plastica del 90%. I dettagli
Dal Consiglio Ue arriva finalmente lo stop alla plastica: dal 2021, infatti, sarà in vigore una direttiva ufficiale che proibisce di utilizzare oggetti in plastica monouso come piatti, posate e cannucce. Non solo. A rientrare nel divieto anche le aste per palloncini e i bastoncini cotonati in plastica.
Una decisione approvata dagli Stati membri, che si sono inoltre impegnati, entro il 2029, a raggiungere la raccolta delle bottiglie di plastica del 90%. Di queste bottiglie dovranno ottenere un contenuto riciclato di almeno il 25% entro il 2025 e di almeno il 30% entro il 2030.
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Si tratta, secondo Greenpeace Europa, di “un grande primo passo per voltare pagina”. Tuttavia non è ancora sufficiente. A lanciare l’allerta rifiuti è un’altra grande organizzazione, Legambiente, che dipinge un quadro sui litorali davvero preoccupante.
Stop plastica, Legambiente lancia l’allarme: “sulle spiagge dieci rifiuti per ogni metro”
Proprio così, sono ben 10 i rifiuti che si incontrano sulle spiagge ogni metro di camminata. È la fotografia che ci restituisce un’indagine di Legambiente, “Beach Litter 2019“, presentata ieri a Fiumicino. Su 93 spiagge monitorate sono stati trovati una media di 968 rifiuti ogni 100 metri lineari (sono 90.049 i rifiuti censiti in totale). Parliamo di un totale di circa 400mila metri quadrati.
Di questi rifiuti, oltre a cotton fioc e mozziconi di sigarette, l’81% è rappresentato dalla plastica (784 rifiuti ogni 100 metri). Soprattutto quella monouso: ogni 100 metri di spiaggia si trovano 34 stoviglie (piatti, bicchieri, posate e cannucce) e 45 bottiglie di plastica.
Legambiente ha presentato il report durante l’anteprima di Spiagge e Fondali Puliti – Clean Up The Med, la campagna realizzata con i partner principali E.ON e Novamont, i partner Mareblu, Sammontana e Virosac. Un progetto realizzato anche grazie alla donazione di FinecoBank, Tupperware e dei loro clienti.
“La leadership normativa dimostrata dal nostro Paese, seppur apprezzabile non basta. Siamo stati i primi paesi in Europa a mettere al bando gli shopper in plastica, e abbiamo anticipato la direttiva europea per i cotton fioc e le microplastiche nei prodotti cosmetici. Ora però è il momento di alzare l’asticella e recepire al più presto la nuova Direttiva europea con obiettivi e target di riduzione ancora più ambiziosi. Insieme a questo bisogna promuovere innovazione e ricerca nell’ottica dell’economia circolare; stimolare l’industria e le aziende a farsi carico di questa emergenza; aumentare la qualità della raccolta differenziata e del riciclo; guidare i cittadini e i consumatori a prevenire i rifiuti, a non abusare della plastica e adottare stili di vita più sostenibili” – ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.