Molti gli artisti italiani impegnati sul tema, da Elisa e Piero Pelù fino ai Marlene Kuntz con il loro Karma Clima

L’Enciclopedia Treccani definisce la sostenibilità come la capacità di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere quelli delle generazioni future. Musica e sostenibilità è un principio che, oggi più che mai, il mondo della musica è chiamato ad adottare per ridurre il proprio impatto ambientale. L’industria musicale, infatti, contribuisce in modo significativo alle emissioni globali di CO₂. Il solo mercato britannico, il più grande d’Europa, genera circa 540.000 tonnellate di CO₂ all’anno.

Ma la musica ha anche un potere straordinario: può sensibilizzare e ispirare il cambiamento. Joseph Romm, professore della University of Pennsylvania, in un articolo diventato celebre (e che ha scatenato molte critiche) auspicava la trasformazione di Taylor Swift in una eroina del clima. Immaginava quali sarebbero le conseguenze sul pianeta di una trasformazione della cantante in una sorta di Greta Thunberg. Per una cantante che ha un impatto tale sull’economia da aver fatto sì che nascesse il neologismo Swifteconomics, quello di schierarsi a favore di determinati argomenti sarebbe per alcuni un obbligo morale. D’altronde la bella Taylor si era già schierata a favore di Kamala Harris alle ultime elezioni presidenziali americane. Abbiamo visto com’è andata: è stata addirittura fischiata dai sostenitori di Trump durante il Superbowl.

Nonostante questo, ci sono artisti che si impegnano anima e cuore per cercare una via sostenibile alla loro arte. Questo è particolarmente importante quando questa si concretizza in concerti da migliaia di spettatori. I Coldplay, ad esempio, con il loro Music of the Spheres Tour, hanno ridotto le emissioni del 59% rispetto ai tour precedenti. Ciò è stato possibile grazie a spettacoli alimentati al 100% da energie rinnovabili, piste da ballo cinetiche e alberi piantati per ogni biglietto venduto. Billie Eilish ha dato vita al progetto Overheated, che coinvolge attivisti e artisti in un dibattito sulla sostenibilità nell’industria musicale. Tom Yorke, si dice, rilasci interviste solo a giornalisti che si presentano in bicicletta. Infine, oltre 4000 artisti musicali inglesi si sono riuniti per la campagna No Music On a Dead Planet. Questa campagna vuole fare pressione sulla politica e chiedere risposte sul futuro del pianeta.

Anche in Italia il cambiamento è in atto. Il Manifesto per una Musica Sostenibile, sottoscritto nel 2022, promuove un’industria musicale a impatto zero attraverso azioni concrete. Tra queste ci sono l’introduzione di carbon calculator, il riutilizzo degli allestimenti e l’uso di materiali ecologici, come il vinile biodegradabile prodotto da Evolution Music. Questi esempi mostrano l’importanza di un connubio tra musica e sostenibilità.

Artisti italiani impegnati sul fronte ambiente non mancano. Piero Pelù nel 2020 fece un vero e proprio duetto virtuale con Greta Thunberg sulle note del suo brano Picnic all’inferno. Anche Elisa ha collaborato con Legambiente nella campagna Music for the planet. Altri artisti impegnati includono Eugenio in via di Gioia, Marco Mengoni, Fiorella Mannoia e molti altri. Cristiano Godano, leader dei Marlene Kuntz, parteciperà il 28 febbraio al convegno “Musica Sostenibile”, presso il Teatro Palladium di Roma, con il talk “Karma Clima: la musica incontra la sostenibilità“. Il progetto Karma Clima, che dà anche il titolo all’undicesimo album della band di Cuneo, è un’immersione sensoriale totale. Suoni e visioni si intrecciano per spalancare nuove prospettive su questioni cruciali come il cambiamento climatico e l’equilibrio precario in cui versano il pianeta tutto e l’umanità stessa.