(Adnkronos) – “Una trasmissione come il Festival di Sanremo dovrebbe cercare di veicolare messaggi” positivi “prendendo una posizione ferma contro comportamenti irrispettosi e violenti. Amadeus ha perso sicuramente una grande occasione! Peccato!”. Così all’Adnkronos Salute Elisa Caponetti, psicoterapeuta, in merito alla ‘performance’ di Blanco che ieri sera sul palco dell’Ariston ha distrutto gli addobbi floreali a seguito di un problema tecnico. “Varrebbe la pena interrogarsi seriamente sul ruolo assunto dai media e dalla tv nell’incentivare o meno certi agiti violenti”, aggiunge l’esperta. 

Nella prima serata del festival, sottolinea, “i messaggi lanciati” sono stati “a dir poco contrastanti. Laddove Chiara Ferragni ha fatto la sua entrata in scena con la scritta ‘Pensati libera’, facendo anche riferimento alle tante donne vittime di violenza, dall’altro, si contrappone la performance di Blanco che come una furia, in preda ad un agito di rabbia, devasta le rose posizionate sul palco, prendendo a calci i vasi e spargendo i fiori ovunque”. L’artista “si è mostrato incapace di controllare i propri impulsi e le proprie emozioni e, come se ciò non bastasse, ha ritenuto normale fare ciò affermando che ‘la musica è musica, non bisogna per forza seguire uno schema’. Ciò a dire che qualunque agito è possibile e consentito, tutto fa spettacolo!”. 

Ma la cosa peggiore, secondo la psicoterapeuta, “è che tutto ciò sia avvenuto senza un richiamo dovuto di Amadeus, il quale è invece non soltanto è intervenuto per placare le giuste contestazioni del pubblico, ma addirittura per proporre a Blanco di ripetere la sua performance. Tutto ciò è a dir poco inammissibile”, conclude Caponetti, sottolineando che, più in generale, “negli ultimi decenni si avverte sempre più un senso di irresponsabilità sociale. Molti di noi si sentono liberi di affermarsi nel modo in cui credono e ritengono più opportuno, l’importante è riuscire a soddisfare le proprie esigenze senza preoccuparsi delle ripercussioni che ciò ha sugli altri. Spesso si vive in una dimensione individuale ed egoistica. L’assenza del controllo sulla sfera pulsionale fa venire a mancare un’importante funzione della regolazione delle emozioni. Basta un nonnulla per passare subito all’agito”.