(Adnkronos) – “I dati illustrati nel documento mostrano una certa omogeneità tra le regioni per i farmaci di fascia A e H. Nel momento in cui l’Agenzia del farmaco (Aifa) rimborsa i farmaci in fascia A e H le regioni non dovrebbero burocratizzare, con ulteriori questioni e valutazioni, l’accesso ai farmaci. Non credo possano esistere tante Aifa regionali che pericolosamente esautorano l’Agenzia”. Lo ha detto Giovanna Scroccaro, presidente del Comitato prezzi e rimborso di Aifa e direttore Direzione Farmaceutico, Protesica, Dispositivi Medici Regione Veneto, prezzi e rimborso Aifa nel suo intervento, oggi in Senato, alla presentazione del VI Rapporto annuale dell’Osservatorio farmaci orfani (Ossfor). 

“Se le regole dell’Agenzia non vanno bene per i pochi pazienti con malattie rare, studiamo altri modelli, ma resta centrale l’Aifa – continua Scroccaro – se non se ne fa carico l’Aifa, le valutazioni regionali, inesorabilmente, non essendo identiche, creeranno sempre differenze. Dobbiamo lavorare a livello centrale, si può lavorare su rimborsabilità condizionata, registri di valutazione, ma non creiamo altre strutture. Per i dispositivi medici, in Italia non abbiamo un registro, sono tutti acquistabili a livello regionale, non c’è un elenco di riferimento, una lista nazionale, ma sui farmaci deve esserci l’Agenzia centrale”.  

Nel Rapporto Ossfor 2022 c’è un approfondimento dedicato alla regione Basilicata, i cui dati sono stati paragonati a quelli di Toscana, Lombardia e Lazio. “Rispetto a regioni virtuose con un contesto sanitario di riferimento, la Basilicata è nella strada giusta con una qualità abbastanza alta rispetto all’Italia centro-meridionale – dichiara nel suo intervento Francesco Bortolan, direttore della Direzione generale per la Salute e le Politiche per la persona, regione Basilicata – Siamo un centesimo della popolazione italiana, abbiamo una bassa densità di popolazione e soprattutto anziana, ma siamo in linea con le altre regioni. Sulla spesa sanitaria pro capite per pazienti con malattie rare, la media del lucano è di 5.500 euro, nel range dei 4.200 e 6 mila euro di Lombardia e Lazio. La maggioranza dei costi è nei farmaci. L’unica peculiarità rispetto alle regioni di riferimento è che spendiamo meno per i ricoveri e di più per i farmaci, probabilmente per l’età elevata della popolazione che andiamo a curare”.  

Per i farmaci orfani, la spesa totale nel 2021 (acquisti diretti + convenzionata) – segnala il report – è stata pari a 1,53 miliardi di euro (in rialzo del 9,4% rispetto al 2020) rappresentando circa l’8% della spesa farmaceutica a carico del Servizio sanitario nazionale (Ssn). La spesa per i farmaci orfani di classe C è stata lo 0,97% della spesa complessiva per i farmaci orfani, pari a 14,9 milioni di euro (stabile rispetto all’anno precedente). I consumi, invece, si attestano a 8,4 milioni di dosi di farmaci orfani (+3,7% rispetto all’anno precedente), pari allo 0,03% del consumo complessivo di farmaci. L’andamento, a partire dal 2013, sia in termini di spesa che di consumo presenta un trend crescente, analogamente al trend osservato per la spesa farmaceutica complessiva, dimostrando un aumento delle opportunità terapeutica per i malati rari. Oltre il 99% dei farmaci orfani è dispensato nel canale degli acquisti diretti.