Nel Lazio non esiste solo la Città Eterna: per gli amanti della natura e delle passeggiate ci sono molti altre strade da percorrere, alla portata di tutti e ricche di paesaggi indimenticabili ed esperienze per tutta la famiglia.
Sperando che questa estate sia definitivamente l’ultima con lo spettro della pandemia ancora appoggiato sulla spalla, va detto che ormai il turista, italiano e non, ha riscoperto la bellezza delle vacanze sostenibili, immerso nella natura, con spazi ampi e lontano dagli affollamenti: per questo il trekking, uno sport che è una via di mezzo fra arrampicata ed escursionismo, ha preso decisamente piede in Italia ma anche nel resto dell’Europa. E’ un’attività che può essere svolta a tutte le età, perchè permette di declinare la difficoltà dei percorsi a seconda della preparazione e dell’esperienza di chi la affronta: fa molto bene alla salute e viene associata anche ad altre passioni come il bird watching, la fotografia, il campeggio.
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Per fare trekking nel Lazio ci sono molte mete interessanti, approfittando della primavera ormai alle porte: fra queste vi segnaliamo l’Oasi di Oarie Terme, un parco naturalistico del comune di Amatrice, molto suggestivo e adatto a tutte la famiglia.
Il percorso è lungo circa 3 chilometri e si snoda attraverso boschi di castagni e querce secolari, fino a terminare a valle con un grande prato, dove si trovano un piccolo specchio d’acqua ed un ruscello. L’incontro con i branchi di daini che vivono serenamente nella boscaglia è praticamente assicurato.
Al termine è possibile anche visitare il Museo delle Arti e Tradizioni popolari di Configno.
Da non perdere anche la passeggiata fino ai Lagustelli di Percile, un vero e proprio angolo di Alpi nel cuore del Parco Regionale dei Monti Lucretili: alcuni scorci ricordano da vicino la Svizzera.
I sentieri arrivano a circa 50 metri di altitudine e non sono scoscesi, conducono ai lagustelli (piccoli laghi) Fraturno e Marraone: dopo aver parcheggiato al cancello d’entrata, si può scegliere il percorso da due km per arrivare ai laghetti o allungare ancora al sentieri Coleman e alle rovine di Morella.
Se oltre alla natura siete anche appassionati di scienza, facendo trekking nel Lazio troverete anche la passeggiata che fa per voi: il Sentiero Planetario con i suoi 7,7 km di lunghezza è il percorso astronomico tematico più lungo d’Europa e si percorre in circa 2 ore e 40, partendo dal Residence Tre Faggi e arrivendo al Rifugio Angelo Sebastiani. La particolarità di questo sentiero è che riproduce esattamente un viaggio nel sistema solare, dove anche le piazzole sono poste a distanze proporzionali a quelle reali dell’universo. Il sentiero è stato inaugurato nel 2012 ed è dedicato a Jules Verne, l’autore di libri per ragazzi (ma non solo!) che ha immaginato per una vita di viaggi straordinari, fra cui quello dell’uomo sulla Luna.
In provincia di Rieti, nel cuore dei Monti Sabini, potete fare un’esperienza di trekking molto suggestiva e ricca di riferimenti storici e religiosi visitando l’eremo di San Leonardo e l’eremo di San Michele. Si parte da Roccantica, in provincia di Rieti e si percorre il sentiero che permette di raggiungere prima l’eremo di San Leonardo e poi quello di San Michele: arrivati a destinazione potrete anche ammirare gli affreschi medievali della Grotta di San Michele, mèta di un pellegrinaggio annuale da parte degli abitanti delle zone circostanti.
Infine, per restare in tema spirituale ma anche per concedersi una passeggiata veramente rigenerante e ricca di paesaggi da immortalare, vi consigliamo anche il Cammino di San Francesco, un percorso che si sviluppa all’interno della Valle Santa Reatina (provincia di Rieti) e tocca vari luoghi che sono stati segnati dal passaggio del Santo, fra cui i quattro santuari da lui fondati.
Il percorso non si fa tutto in un giorno, in quanto è lungo 80 km e si compone di 8 tappe: fra i punti più interessanti che si toccano, oltre ai quattro santuari, il centro storico di Rieti, l’Abbazia di San Pastore ed il bosco del Faggio di San Francesco a Rivodutri. A tutti coloro che completano il viaggio viene conferito un “Passaporto”, che documenta l’effettivo compimento del percorso: e se il percorso viene compiuto in non meno di due giorni, si può ottenere addirittura l'”Attestato del pellegrino” all’Ufficio del Cammino di Francesco, a Rieti.