È emergenza povertà anche a Roma, dove vivrebbero oltre 8mila persone povere. A confermarlo è la Comunità di Sant’Egidio, che ha fatto una stima dei senza tetto nella Capitale. Nasce una guida Michelin per i poveri: ecco tutti i dettagli
È emergenza povertà anche a Roma, dove vivrebbero oltre 8mila persone povere. A confermarlo è la Comunità di Sant’Egidio, che ha fatto una stima dei senza tetto nella Capitale: un numero molto alto se si pensa che non sono state considerate tutte quelle persone che vivono in occupazioni permanenti oppure nei campi rom autorizzati.
“Dietro a questi numeri ci sono volti, storie, ci sono persone: uomini e donne feriti. Probabilmente il prossimo anno saranno più di quelli che sono oggi” – ha spiegato Don Marco Gnavi, parroco di Santa Maria in Trastevere, che ha poi aggiunto, toccando il tema immigrazione e il nuovo Decreto sicurezza voluto da Matteo Salvini, “che quando si cancella un istituto come la protezione umanitaria, bisogna supplire a questo con altre istituzioni. Tanti sindaci sono in attesa di trovare soluzioni”.
Emergenza povertà: nasce la “Guida Michelin dei poveri”
Dei poveri che abitano le strade di Roma, circa 3000 vivono all’aperto; 2500 in edifici abbandonati, veicoli o piccoli campi di baracche; mentre 2500 si sono stabiliti nei centri di accoglienza notturna (tra cui 1700 circa nelle associazioni di volontariato e religiosi, parrocchie, e 800 in centri convenzionati di Roma Capitale dedicati alla povertà estrema).
Alla luce di questi numeri, la Comunità di Sant’Egidio ha presentato la nuova “Guida Michelin dei poveri”, con l’obiettivo di trovare i luoghi di Roma dove recarsi per mangiare, dormire o lavarsi.
Allargando il quadro alla scena italiana, i senza tetto in Italia sono oltre 50mila, soprattutto uomini (l’85,7%) con un’età media di 44 anni. “Ma in questa Italia che sembra essere sempre più in una morsa di rabbia e paura si registra un 20% in più del soccorso che significa desiderio di fare del bene, vivere il bene, costruendo reti di solidarietà e di mutuo aiuto. Incontrando i poveri si abbattono i muri a beneficio di tutta la società” – ha concluso don Gnavi.