Si è conclusa l’ottava edizione del Festival della Diplomazia che a Roma dal 19 al 27 ottobre 2017 ha visto a 7 percorsi tematici sviluppati in 65 eventi con 8 Università romane coinvolte e con oltre 500.000 contatti social per #Diplomacy17.
9600 presenze, 500.000 contatti social, 240 speakers, 16 paesi ospiti, oltre 50 ambasciatori
Con 9600 presenze, 240 speakers tra cui oltre 50 ambasciatori provenienti da 16 paesi diversi e 70 Ambasciate coinvolte si è conclusa l’ottava edizione del Festival della Diplomazia che a Roma dal 19 al 27 ottobre 2017 ha visto a 7 percorsi tematici sviluppati in 65 eventi con 8 Università romane coinvolte e con oltre 500.000 contatti social per #Diplomacy17.
La serata di chiusura a Villa Madama ha visto l’intervento del Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Angelino Alfano.
“Sono un precario di lusso” ha detto il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Angelino Alfano intervenuto a Villa Madama per la cena conclusiva del festival della Diplomazia 2017.
“In Italia non c’è l’abitudine ad avere una stabilità governativa per quanto riguarda gli affari interni, ma c’è una grande stabilità in politica estera, che non è mai cambiata nel corso della nostra storia recente. Io sono il 37° Ministro degli Esteri, il quarto in questa legislatura – ha aggiunto Alfano – ma i principi su cui si basa la mia azione sono gli stessi che guidavano i miei predecessori a partire dai tempi della guerra fredda. Siamo un paese che è cresciuto con il rispetto per il patto atlantico ma che è stato riscaldato dal gas sovietico ed il primo pilastro della nostra politica internazionale è stato mantenere sempre il dialogo e le buone relazioni con l’est del mondo. Il secondo pilastro con cui l’Italia si è distinta è sicuramente l’impegno verso l’Europa e la convinzione che l’idea comunitaria andasse ben oltre quella di un mercato unico. Il terzo pilastro della politica estera nazionale è la centralità e la vocazione di guardare al mediterraneo come ad un’area geografica, che può apparire ristretta, quasi un lago rispetto agli oceani, ma in cui molto si svolge e in cui l’Italia ha da sempre un ruolo fondamentale, come si è visto nella nostra continua politica di accoglienza e ospitalità. Un quarto pilastro si basa sul multilateralismo, che per noi deve essere sempre più efficace, e fondato sul dialogo. Ultimo pilastro, ma non meno importante, è la difesa dei diritti umani, così come del nostro patrimonio culturale: il nostro paese insieme alla Francia ha recentemente presentato una risoluzione importante in ambito Onu ovvero: la protezione dei beni culturali imessi a rischio dai conflitti bellici. Questa è l’Italia e questi sono i nostri principi di politica estera, sostenuti e difesi nel tempo.” Il Ministro ha parlato nello stesso giorno dell’indipendenza Catalana e riprendendo il titolo del Festival della Diplomazia appena giunto al termine ha sottolineato che i “Principi” vengono visti nel rischio di crisi economica e sicurezza e nelle crisi migratorie. Da questi rischi nascono però i modelli principi per salvaguardare gli stessi principi di cui si è parlato come tema portante del festival conclusosi ieri sera a Villa Madama.
Il Festival della Diplomazia 2017 ha viaggiato fra il Centro Studi Americani e Spazio Europa, la sede Confitarma e l’Associazione Stampa Estera, oltre alle 10 sedi diplomatiche messe cortesemente a disposizione, In occasione dell’apertura della mostra “Da Laika a oggi, sessanta anni di ricerca spaziale” ha effettuato un in diretta collegamento con due cosmonauti russi che hanno mandato i loro saluti dalla Stazione orbitante e con l’evento dedicato alla cooperazione internazionale per l’edilizia antisismica ha portato una delegazione giapponese e una cilena a visitare i luoghi del terremoto ad Amatrice, portando nel cuore della capitale la grande diplomazia internazionale.
L’appuntamento è rinnovato per la nona edizione del Festival della Diplomazia a ottobre 2018.