“L’elettrificazione è la chiave per la decarbonizzazione. In tutti quei settori in cui ciò è possibile, la soluzione di impiegare il vettore elettrico risulta vincente, ma non in tutti è possibile: abbiamo per esempio nell’industria una quota di consumi cosiddetti ‘hard to abate’ che non sarà possibile ‘aggredire’ con l’elettrificazione, qui pensiamo a combustibili alternativi, idrogeno in particolare, per raggiungere alte temperature”. Così all’AdnKronos Maurizio Delfanti, amministratore delegato Rse (Ricerca Sistema Energetico), intervistato in occasione di Ecomondo.
“Anche nei trasporti – continua Delfanti – una completa elettrificazione è molto lontana nel tempo, quindi è necessario spingere sulle vetture elettriche e sulle infrastrutture di ricarica in tutto il Paese, ma è anche giusto dire che ci saranno per lungo tempo auto a combustione interna però alimentate con combustibili innovativi, anche in quel caso pensiamo a soluzioni che passano dall’idrogeno. Infine, nei settori terziario, civile e domestico è necessario un grande sforzo, pensiamo a tutte le misure messe in campo come l’ecobonus che ci permetteranno da un lato di migliorare la prestazione energetica degli edifici e dall’altro di impiegare in maniera quasi esclusiva il vettore elettrico anche in quei settori”.
Gli ostacoli a questo processo, continua l’ad di Rse, “sono notevoli, anche di natura culturale perché è opportuno che il cittadino non sia forzato ma convinto di suo a partecipare a questa transizione. Un primo ostacolo è nella nostra mentalità. Poi ci sono ostacoli economici perché non tutte le tecnologie di cui stiamo parlando sono già alla parità di mercato e in questo senso l’intervento della mano pubblica è fondamentale. Qui la mente corre al Pnrr che prevede grandi investimenti sul settore energetico, dall’agrifotovoltaico alle infrastrutture di ricarica alle comunità energetiche. Il fatto che abbiamo a disposizione forti investimenti pubblici ci deve riempire di opportunità e responsabilità per spendere al meglio questi fondi”.
“L’ultima fiammata dei prezzi ha dimostrato come dipendere troppo robustamente dal gas porta a notevoli svantaggi, anche di competitività, al sistema Paese – continua Delfanti – Di certo, durante la transizione da qui al 2030, anche negli scenari che Rse prepara per la pianificazione energetica, il gas ha un ruolo importante, ma è un ruolo di transizione. Per esempio, gli impianti di produzione elettrica saranno sempre più, quelli alimentati a gas, destinati a fornire servizi per il sistema e, progressivamente nel tempo, una minore quantità di energia. Pensiamo anche al fatto che strategicamente l’approvvigionamento di fonti rinnovabili avviene sul nostro territorio, non ci dà dipendenza dall’estero ed è economicamente conveniente”, al contrario di quello che l’ultima impennata dei prezzi ha dimostrato.