Una raccolta differenziata che, sui territori serviti dal gruppo Hera, ha ormai raggiunto una media del 65,3%, arrivando a superare anche l’85% in centri abitati di dimensioni significative come Ferrara. E sui territori in cui opera la multiutility, più del 90% di quello che i cittadini differenziano viene portato a effettivo recupero, di materia o di energia. È questo il messaggio più importante che emerge, consolidando un trend positivo, dalla nuova edizione di Sulle tracce dei rifiuti, report di sostenibilità che rendiconta – numeri alla mano – quanto e come viene valorizzata la raccolta differenziata.
Sono solo alcuni dei numeri che parlano dell’impegno del gruppo Hera sul fronte dell’economia circolare, contenuti nella nuova edizione del report di sostenibilità “Sulle tracce dei rifiuti”, illustrato oggi a Ecomondo dai vertici del gruppo che si presenta in largo anticipo sugli obiettivi europei, raggiunti o addirittura superati anche grazie a una dotazione impiantistica unica nel panorama nazionale. Già centrato dalla multiutility, ad esempio, il target comunitario al 2025 sul tasso di riciclo dei rifiuti urbani (55%), mentre per quanto concerne il riciclo degli imballaggi, a fronte di un obiettivo che Bruxelles fissa al 70% entro il 2030 Hera nel 2020 è già al 73%.
Il report del gruppo Hera entra nel dettaglio di ogni singola tipologia di rifiuto, raccontandone il viaggio dal momento del suo conferimento a quello del suo concreto recupero e mostrando, così, come la raccolta differenziata sia cosa buona, giusta e soprattutto utile. Le percentuali di riciclo delle singole matrici, infatti, sono spesso estremamente elevate e comprese fra l’87 e il 99%.
Il report di sostenibilità mostra anche come la raccolta differenziata muova un’economia verde dai volumi importanti, capace di dare lavoro a circa 19mila persone, impiegate in aziende, 46 quelle operanti nel solo territorio servito, con un fatturato annuo totale di 13 miliardi di euro: coinvolti, nel complesso, 60 impianti di prima destinazione e 213 impianti di recupero finale, di cui 167 finalizzati al riciclo vero e proprio della materia.
Non di sola quantità, del resto, vive la raccolta differenziata. La qualità, infatti, è altrettanto importante, anche perché contribuisce a contenere la tassa sui rifiuti che tutti noi paghiamo. I contributi del Conai e i ricavi derivanti dalla vendita dei materiali, che crescono con l’incremento della qualità della raccolta, contribuiscono infatti a ridurre l’importo di questa particolare bolletta, con un beneficio che nel territorio servito da Hera, per una famiglia media di 3 persone che vive in 80 mq, è stato stimato in circa 32 euro, superiore del 10% al dato medio nazionale e pari al 13% della bolletta.
Impegnata da tempo anche in questa direzione, Hera ha così deciso di fare un ulteriore passo in avanti, lanciando gli Ecogames, divertenti giochi a cui è possibile accedere gratuitamente online, anche da smartphone o tablet, che attraverso sfide avvincenti consentono alle persone di perfezionare il loro livello di conoscenza della raccolta differenziata, aiutandole a farla sempre meglio.
Ancora oggi, d’altronde, il 10% di quello che le persone differenziano è costituito da materiale estraneo e dunque non riciclabile che, in quanto tale, abbassa la qualità della stessa raccolta differenziata; il 35% sono rifiuti che potrebbero essere riciclati e che, invece, finiscono nell’indifferenziata. Dopo l’app gratuita del Rifiutologo, che dopo 10 anni ha ormai superato i 700mila download e da tempo fornisce indicazioni precise sulle corrette modalità di conferimento dei diversi materiali, gli Ecogames provano così ad alzare ulteriormente l’asticella, tentando una strada diversa per continuare a sensibilizzare, divertendo, le persone su obiettivi di interesse comune.
Sull’altro piatto della bilancia, del resto, il Gruppo Hera continua a mettere il proprio impegno diretto: con Herambiente, infatti, la multiutility è da anni il primo operatore nazionale del settore per volumi di rifiuti trattati (6,6 milioni di tonnellate nel solo 2020). Sfruttando una dotazione infrastrutturale forte di circa 90 impianti all’avanguardia, è in grado di farsi carico in modo efficace di ogni tipologia di rifiuto, massimizzandone recupero e riciclo.
Puntando su investimenti e innovazione, peraltro, il Gruppo Hera dispone oggi di vere e proprie eccellenze che consentono di chiudere il cerchio, come l’impianto di S. Agata Bolognese, primo in Italia realizzato su scala industriale da una multiutility, che a partire dalla frazione organica dei rifiuti è capace di produrre ogni anno 7,8 milioni di metri cubi di biometano (combustibile rinnovabile al 100%) e circa 20 mila tonnellate di “compost” (fertilizzante naturale). Grazie a nuovi progetti in questo campo, l’obiettivo è arrivare a produrre, entro il 2024, oltre 15,5 milioni di metri cubi all’anno di biometano, più che raddoppiando l’attuale quantitativo.
Il Gruppo Hera detiene, inoltre, una posizione di leadership nel riciclo della plastica attraverso la controllata Aliplast, che conta diversi stabilimenti in Italia e filiali all’estero e produce oltre 90 mila tonnellate all’anno di plastica riciclata di alta qualità, assolutamente rispondente alle esigenze di settori dagli standard particolarmente elevati, come quello alimentare e cosmetico. Prosegue, inoltre, l’importante percorso di sviluppo strategico che la multiutility sta attuando sul fronte dei servizi integrati alle aziende con le proposte “chiavi in mano” di Hera Business Solution e, più in generale, nel settore dei rifiuti industriali, con la progressiva integrazione di nuove realtà.
“I risultati raggiunti – commenta Tomaso Tommasi di Vignano, presidente Esecutivo del Gruppo Hera – ci confermano la bontà della strada intrapresa e le nostre eccellenze impiantistiche oggi sono quanto mai decisive per soddisfare gli standard di aziende e territori che, giustamente, si mostrano sempre più esigenti. Le previsioni sulla ripresa economica in corso, in particolare, pongono al settore ambiente una domanda crescente di servizi a cui intendiamo continuare a rispondere in maniera efficace, facendo leva anche sulle sinergie dei diversi business che gestiamo, per contribuire a fare in modo che tale ripresa proceda di pari passo con la sostenibilità, così da armonizzare gli interessi di tutti gli attori in gioco. L’auspicio è che analoga attenzione sia profusa anche a livello regolatorio e legislativo, con l’obiettivo di favorire politiche infrastrutturali espansive per l’attuazione delle quali, del resto, Hera è storicamente in prima linea.”
Per Stefano Venier, amministratore delegato del Gruppo Hera, “è fondamentale continuare a essere un riferimento e un soggetto abilitante per tutti coloro, dalle aziende ai singoli cittadini, che intendono fare la loro parte per promuovere un’economia sempre più circolare, e la reputazione conquistata sul campo ci serve esattamente per consolidare il coinvolgimento attivo di tutti. Per questo, non cessiamo di studiare modi nuovi per coinvolgere chi vuole davvero fare la differenza. Le tecniche di gamification che abbiamo introdotto con i nuovi Ecogames, da questo punto di vista, non rappresentano che l’ennesimo approdo dell’analisi del contesto esterno, indispensabile per individuare le convergenze fra l’agenda dell’impresa e quella delle comunità servite e, così facendo, per massimizzare la creazione di valore condiviso a cui ispiriamo le nostre strategie di medio e lungo periodo”.
Durante Ecomondo, il Gruppo Hera sarà presente al padiglione C1 stand 4. Ancora una volta la multiutility ha ispirato all’economia circolare la progettazione stessa del proprio stand, che anche quest’anno sarà impreziosito dalle opere di Scart, il progetto artistico del Gruppo che da oltre vent’anni trasforma in opere d’arte materiali di scarto.