Il grande traguardo è stato raggiunto grazie a una tecnica messa a punto in Svizzera
I progressi della scienza e della tecnologia hanno permesso di catturare l’impronta del cervello, proprio come succede con quelle digitali. Questa “firma” è stata ottenuta grazie alla tecnica messa a punto in Svizzera.
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La nuova tecnica, pubblicata sulla rivista Science Advances, ha ripercussioni importanti sia per lo studio del cervello, sia per la comprensione di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, o per capire meglio l’autismo e i meccanismi che stanno alla base delle tossicodipendenze.
L’impronta del cervello è stata catturata con le nuove tecniche di analisi delle immagini ottenute con la risonanza magnetica. Come riporta Ansa.it in meno di 2 minuti si può ottenere la firma dell’attività cerebrale, un’identità che sbiadisce nei soggetti colpiti dalle malattie neurodegenerative.
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Ma che cosa rende unica l’impronta del cervello? I connettomi cerebrali funzionali, timelapse che registrano tutte le attività rilevate dalla macchina e le visualizzano in un singolo fotogramma.
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