Dall’alta cucina fino ai fornelli di casa, il cibo non si butta: da questo presupposto è partita lo scorso anno, in occasione della Giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari, la campagna che ha coinvolto alcuni dei grandi nomi della cucina italiana con l’obiettivo è sensibilizzare il consumatore sull’impatto che anche le piccole azioni, come appunto quella di ‘salvare’ e non sprecare un piatto, possono avere per il nostro pianeta. E per spiegarlo nel modo più chiaro e immediato possibile, entrano in gioco dieci grandi Chef della cucina italiana, che eccezionalmente il 29 settembre renderanno disponibili delle ‘Chef Box’, le quali a differenza delle Magic box Too good to go classiche, conterranno un vero e proprio piatto antispreco, accompagnato dalla ricetta e dal conteggio delle CO2e emesse dai vari alimenti.
Come riportato da Project Drawdown, se lo spreco alimentare venisse ridotto del 50% entro il 2100, si potrebbe rimanere nel target di un aumento di 2°C, evitando così ulteriori danni e problematiche legate all’innalzamento delle temperature, che, come è stato attestato proprio ad agosto 2021 dall’ultimo rapporto dell’Ipcc, sono riconducibili in primis all’intervento dell’uomo. Ed è proprio nelle cucine di casa che in Europa viene prodotto il 53% dello spreco alimentare: in un survey promosso da Too good to go e YouGov è la maggioranza (77%) degli stessi intervistati ad indicare nei consumatori i primi a dover responsabilizzarsi e agire per contrastare gli sprechi.
Attraverso un video ironico, realizzato presso il ristorante Cracco ai Navigli di Milano, è lo Chef Carlo Cracco a sottolineare che ‘il vero valore del cibo’, è quantificabile, anche e soprattutto, nel suo impatto ambientale. Mostrando ai propri clienti il conto delle CO2e per ogni piatto, grazie a una piccola provocazione, rende chiaro agli ospiti e agli spettatori l’importanza di consapevolizzarsi su quello che comporta, in termini di risorse ed emissioni, ciò che ogni giorno viene portato in tavola e, di conseguenza, quanto sia fondamentale eliminare quell’8% di emissioni di gas effetto serra dovute proprio allo spreco alimentare.
Oltre che presso il ristorante di Carlo Cracco, a Milano le Chef Box saranno disponibili grazie all’impegno contro lo spreco alimentare di Claudio Sadler (Ristorante Sadler), Eugenio Boer (Ristorante Bu:r) e Marco Ambrosino (28 Posti). A Roma sarà invece possibile prenotare le Magic Box anti-spreco di Cristina Bowerman (Glass Hostaria) e Niko Romito e Gaia Giordano (Spazio Bar e Cucina), mentre a Cernobbio sarà attivo Davide Caranchini (Ristorante Materia) e a Catania Alessandro Ingiulla (Sapio Restaurant). Anche Philippe Léveillé (Ristorante Miramonti l’altro) e Caterina Ceraudo (Ristorante Dattilo) parteciperanno fornendo la loro ricetta contro lo spreco.
“Il mondo ci guarda e non è più possibile ignorare gli impatti ambientali, sociali ed economici degli sprechi alimentari. Come Too Good To Go, la nostra mission va da sempre oltre il semplice utilizzo dell’app, con l’obiettivo di informare, sensibilizzare e fornire gli strumenti a tutti per contrastare gli sprechi. Non possiamo farlo da soli: tutti i consumatori e le istituzioni devono rendersi partecipi e responsabili”, sottolinea Eugenio Sapora, Country Manager di Too Good To Go.
Con questo focus di riferimento, Too Good To Go si impegnerà a portare avanti una serie di iniziative nella città di Milano per focalizzare l’attenzione sul messaggio proprio in occasione dell’evento istituzionale della Pre-Cop26, grazie a una campagna di affissioni all’interno della città e alla creazione di un murales, realizzato con realizzato con un speciale pittura depurativa dall’artista emergente Elena Zecchin, su una superficie messa a disposizione da Rob de Matt.
Il locale e associazione di promozione sociale, sarà anche destinatario di donazioni di generi alimentari, che verranno riutilizzati nei progetti a favore delle fasce di popolazione più in difficoltà. Il murales, di 22 mq, eliminerà lo smog di circa 4,7 auto benzina euro 6 al giorno, così come farebbe l’equivalente area di una foresta. Inoltre, nel primo mese di vita, il murales assorbirà anche 951,2 g di CO2 dall’atmosfera.