Dario Bressanini, chimico e divulgatore scientifico, distrugge punto per punto le bufale diffuse nel video diventato virale sul web, “Scioccanti segreti dell’indistria del cibo”

Nelle ultime settimane è diventato virale sul web un video che promette di svelare “gli scioccanti segreti dell’industria alimentare“: un video non italiano, che si apre con una immagine di Biancaneve che morde la mela e cade morta stecchita. Sicuramente vi sarà capitato di vederlo o di sentirne parlare.

Nel video -che ha raggiunto la cifra di 75 milioni di views e che noi non vi riproporremo- vengono effettuati alcuni esperimenti per svelare cosa c’è veramente dentro agli alimenti di uso comune, come margarina, miele, bibite gassate, maionese ed altro. E i risultati sono ovviamente, come anticipato dal titolo del video, “scioccanti”: tanto che bisogna “correre” per vederlo prima che sia censurato.

Come spesso capita quando le premesse sono queste, il video contiene una serie ininterrotta di bufale, false informazioni e dati manipolati per fare sensazione ed indurre chi lo guarda (presumibilmente non un esperto del settore) a credere che l’industria alimentare ci stia avvelenando a suon di coloranti, cera e misteriosi filamenti bianchi.

Dario Bressanini, chimico e divulgatore scientifico, sul suo canale YouTube (molto interessante e nel quale smonta altre bufale) ha ripercorso il video punto per punto, distruggendolo: dalla cera sulle mele, spacciata per tossica dal video, alla Fanta che rilascerebbe coloranti a contatto con un fazzoletto (assolutamente falso, esperimento fallito sia con la Fanta che con altri prodotti con coloranti).

Divertente, se non fosse che milioni di persone ci hanno creduto, l’esperimento con il muffin, che nel video originale conteneva degli inquietanti filamenti: si tratta, dimostra Bressanini, nientepopodimeno che del glutine.

Nel video ad alcuni alimenti, fra cui maionese e formaggio cremoso, viene aggiunto tintura di iodio, ottenendo un colore nerastro e spaventoso: altro non si tratta, ci spiega Bressanini, che di amido, certo non pericoloso per la salute.

Al netto dei dubbi che ognuno può legittimamente avere sull’industria alimentare, condividiamo questo video per ribadire, ancora una volta, come sia facile sul web diffondere contenuti falsi, bufale marchiane, costruite solo per guadagnare con il click baiting. E di come sia importante, ai primi segnali di allarme (ad esempio l’invito a correre a vedere qualcosa prima che venga “censurata” da poteri oscuri) fare qualche ricerca in più invece di condividere i contenuti sui social network.

 

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