“La transizione energetica richiederà nuovi impianti, nuove tecnologie e innovazione. Noi ci poniamo come ponte ingegneristico fra l’ambizione di nuova energia e la capacità di portarla sul terreno in modo economico, sicuro, inclusivo e nel rispetto delle comunità in cui questi nuovi impianti si inseriranno. E’ un’opportunità per noi di lanciare, da Dubai, questo messaggio e per ricordare al nostro Paese quello che Saipem può fare per l’Italia. In questo percorso, che sarà sfidante dal punto di vista tecnologico, ci poniamo come una piattaforma di ingegneria italiana per la sostenibilità nel mondo”. Così Francesco Caio, amministratore delegato Saipem, intervenuto al forum “La Bella Energia dell’Italia” organizzato in vista di Expo Dubai, a Roma presso il Palazzo dell’Informazione, sede del Gruppo Adnkronos. 

“Sono assolutamente convinto – ha proseguito Caio – che la nuova frontiera della transizione energetica si traduca in nuovi investimenti e in nuovi impianti e rappresenta per il Paese Italia una grande opportunità di export. Da questo punto di vista, l’Expo può essere un’ottima piattaforma. La transizione energetica è una sfida di sistema in cui il concetto di alleanza e di filiera diventano fondamentali”.  

“Presentarsi come sistema Italia – aggiunge – con le carte in regola dal punto di vista tecnologico, dei processi, dell’attenzione alla sicurezza del lavoro, a questo grande appuntamento è un’opportunità da sfruttare”. Una sfida che si vince tutti insieme? “Non c’è alcun dubbio”. 

“Ribadiamo quanto detto in occasione della semestrale- ha aggiunto Caio a margine – . Per noi sulla base delle indicazioni ricevute da TotalEnergies è un progetto sospeso e in funzione dell’evoluzione del cliente ipotizziamo di riprendere i lavori forse già nel 2022”.