Anche se in calo nelle vendite (causa anche restrizioni al traffico) il motore diesel è tutt’altro che morto, almeno a giudicare dalle preferenze emerse dal sondaggio “Il Motore del Futuro” organizzato dall’Uiga. Infatti l’Unione Italiana dei Giornalisti Automotive, ha diffuso i risultati della consultazione avviata a inizio giugno e chiusa il 20 luglio:i alcune settimane dopo che al MiMo, il Salone dell’auto open-air che si è tenuto con grande successo di pubblico a Milano e a Monza, dove l’Unione aveva invitato il pubblico al voto elettronico mediante l’esposizione di sei modelli d’auto rappresentativi delle diverse tipologie di alimentazione oggetto di voto: Ibrido elettricobenzina, Ibrido elettrico-gasolio, Ibrido ricaricabile, Metano, Elettrico, Idrogeno.
Oggi i risultati delle 5.547 preferenze espresse che mostrano come la tipologia di motore più gettonata è l’Ibrido elettrico-gasolio seguito dall’Idrogeno. Alla domanda “Come sarà la mia prossima auto”, il 32% ha risposto Ibrida, il 26 Diesel, il 14 Elettrica. Peraltro la maggioranza degli automobilisti, più del 59% punta ancora all’auto di proprietà, ma il noleggio a lungo termine attrae il 30% degli italiani. Infine, un italiano su due sembra pronto alla micro-mobilità elettrica. La preferenza per l’accoppiata ibrido-gasolio non è frutto di posizioni “no auto elettrica”, ma – si osserva dall’Uiga – da un mix di partecipanti al sondaggio che probabilmente usa molto l’automobile e a conti fatti, cioè sommando la spesa per l’acquisto con i costi di esercizio, trova nella formula ibrido il risultato a gasolio più conveniente.
Guardando ai risultati per fasce di età, per i votanti fino ai 30 anni la vittoria è del motore elettrico ‘puro’ seguito da Ibrido elettrico-benzina. Da 30 a 50 anni, ha prevalso l’Ibrido elettrico-gasolio seguito dall’Idrogeno. Oltre 50 anni, ha primeggiato l’Ibrido elettrico-gasolio seguito dall’Ibrido elettrico-benzina e dall’Idrogeno. Interessante il favore che ottiene l’Idrogeno nonostante in Europa la rete di distribuzione sia ancora poco diffusa.