Il meteorologo Federico Grazzini non nasconde la propria preoccupazione
Diversi anni fa gli 883 cantavano La lunga estate caldissima, ma di certo neanche il buon Max Pezzali pensava che nel 2021 le temperature avrebbero raggiunto livelli così preoccupanti. In Canada, in particolare nella zona di Lyttan, cittadina vicino a Vancouver, il termometro ha toccato i 49,5 gradi. Il che vuol dire un’ondata di morti molto probabilmente riconducibile proprio al clima torrido.
Questo è un chiaro, chiarissimo segnale della crisi climatica globale che avanza ormai indisturbata e a passi da gigante. Intervistato da Ilfattoquotidiano.it, il meteorologo Federico Grazzini esprime tutta la propria preoccupazione a tal proposito: “Seguo le evoluzioni del clima da 25 anni, giorno per giorno e non ho mai visto niente di simile. La differenza, enorme, rispetto ad altri eventi estremi riguarda lo scostamento rispetto ai record precedenti registrati nella stessa zona. Solitamente si tratta di ritocchi di pochi decimali di grado, qui ci troviamo con un aumento di 10 gradi rispetto al picco precedente. La deviazione rispetto ai modelli climatologici è completamente fuori scala”.
Grazzini aggiunge: “Questi eventi ci fanno capire come la modificazione del clima sta prendendo una piega allarmante. La mia riflessione personale è che il riscaldamento globale si stia muovendo ad una velocità superiore a quella di previsioni già di per sé preoccupanti”. Insomma servono azioni più che decise per affrontare il problema.