L’equivalente di una pila di pneumatici delle dimensioni di un campo da calcio e alta 1,5 km: è questa la quantità di Pfu (Pneumatici fuori uso) che sono stati recuperati in 10 anni di attività nella filiera Ecopneus, società senza scopo di lucro principale operatore della gestione dei Pneumatici fuori uso in Italia. Risultati che confermano la validità di un sistema, gestendo circa il 60% dei Pfu generati ogni anno in Italia, e che grazie al contributo di tutti gli attori coinvolti ha portato negli anni un beneficio concreto alla collettività e all’ambiente promuovendo un sempre maggiore impiego della gomma riciclata in tante applicazioni utili per la vita quotidiana e favorendo lo sviluppo di una cultura del riciclo e della sostenibilità.
Un percorso virtuoso fondato su etica, trasparenza e responsabilità che hanno reso Ecopneus un caso di eccellenza e che prosegue oggi con la nomina del nuovo direttore generale, Federico Dossena per continuare ad esercitare un ruolo di primo piano per lo sviluppo dell’economia circolare del Paese.
Dal 2011 ad oggi Ecopneus ha gestito 2.220.090 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso (come il peso di 20 super portaerei), 130 mila tonnellate in più rispetto agli obiettivi di legge (+6% in media ogni anno) ed effettuato oltre 700 mila missioni di raccolta presso circa 25 mila gommisti registrati su tutto il territorio nazionale, con un impegno straordinario per gli interventi negli stock storici e per il prelievo straordinario dei Pfu abbandonati nei territori della Terra dei Fuochi, per un totale di 87 mila tonnellate di Pfu prelevati.
Un impegno unico, capillare su tutto il territorio nazionale, che vede Ecopneus gestire mediamente ogni anno 200mila tonnellate di Pfu, l’equivalente in peso di circa 22 milioni di pneumatici per automobile. In dieci anni di attività, il 48% dei Pfu raccolti è stato destinato al recupero di energia, mentre il 52% è stato avviato al recupero di materia per produrre principalmente granuli e polverini di gomma impiegati nei diversi settori applicativi: pavimentazioni sportive (50%), manufatti e componenti (29%), articoli in gomma (8%), isolanti acustici per edilizia (7%) e asfalti a bassa rumorosità (3%).
Negli anni la quota destinata al recupero di materia ha registrato un trend in costante crescita a conferma del consolidamento del sistema industriale costruito, formato da circa 100 imprese sul territorio e al passo con le migliori pratiche e tecnologie di trattamento esistenti.
“Gli importanti dati di gestione raggiunti da Ecopneus in 10 anni di attività sono il risultato di una strategia lungimirante che negli anni ha consentito di costruire un sistema fondato su qualità, competenza ed innovazione coinvolgendo in modi diversi tutti gli stakeholder del sistema: dai cittadini alle istituzioni, alle imprese della filiera del trattamento e dei settori del riciclo, agli enti di ricerca, alle associazioni” dichiara Giovanni Corbetta, che ha guidato Ecopneus sin dalla sua costituzione.
“Negli ultimi 10 anni molte cose sono cambiate e il sistema industriale gestito da Ecopneus si è progressivamente strutturato, grazie anche ad un processo di gestione della qualità che ha consentito di migliorare sempre di più l’output del processo di riciclo”. Parallelamente alla promozione della qualità e dell’efficienza nella filiera del trattamento dei Pfu, l’azione di Ecopneus si è rivolta intensamente anche al sostegno del mercato delle applicazioni della gomma riciclata, stimolando e incentivando il miglioramento continuo dei processi e dei prodotti del trattamento.
In dieci anni di attività Ecopneus ha destinato oltre 13,5 milioni di euro in progetti di R&D per favorire lo sviluppo del mercato delle applicazioni della gomma riciclata, in termini di qualità dei materiali e di ampliamento dei settori applicativi. La gestione dei Pfu di Ecopneus rappresenta un caso di eccellenza a livello internazionale, i cui benefici sono tangibili: grazie all’attività di recupero e riciclo di Ecopneus in 10 anni è stata evitata l’emissione di oltre 3,36 milioni di tonnellate di Co2 equivalenti (quanto 1,9 milioni di autovetture che percorrono 10mila km in un anno), prelievi di materie prime per 3,3 milioni di ton. (l’equivalente in peso di 325 Tour Eiffel) e consumi di acqua di 15,5 milioni di m3 (un quantitativo superiore all’acqua erogata per il consumo medio giornaliero di tutta la popolazione italiana).
Benefici a cui si aggiunge il risparmio per il Paese legato alla riduzione delle importazioni di materiale vergine che complessivamente si attesta ad oltre 1,15 miliardi di euro. Il sistema gestito da Ecopneus genera infatti un notevole valore anche in termini economici: in 10 anni di attività Ecopneus ha redistribuito un valore economico di 610 milioni di euro, di cui ben 538 milioni sono serviti a remunerare le imprese della filiera per le operazioni di recupero, dalla raccolta, ai trasporti, al trattamento.