341 ettari di verde nel cuore di New York: qui le piante si sono adattate all’ambiente e vengono studiate dagli scienziati di tutto il mondo

E’ il polmone verde di Manhattan, probabilmente il luogo più visitato dai turisti e più frequentato da chi vive in città, così iconico da comparire in decine e decine di film: è così bello che chi ha avuto la fortuna di fare una passeggiata a Central Park non la dimentica facilmente.

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I turisti di ieri e di oggi non avranno potuto non notare il modo esemplare in cui viene tenuto l’enorme parco, che misura 341 ettari e che è anche un’oasi per uccelli migratori (che ha visto ricomparire una bellissima civetta delle nevi, qui le foto): sia nelle zone più selvagge che in quelle più razionali le aiuole sono coloratissime e perfette e l’impressione generale è quella di un parco amato prima di tutto dai newyorchesi.

Impressione che ha un fondamento reale: il parco è di proprietà della città, ma a gestirne la manutenzione sono i circa 400 volontari dell’organizzazione no profit Central Park Conservancy, coordinati dall’italiana Serena Candiani. Pensate che a Central Park, come dimostrato da uno studio scientifico, gli alberi crescono più rapidamente e di più: merito dell’azoto, che è più presente anche a causa dell’inquinamento, e del calore sviluppato dai grattacieli che lo circondano. Così il parco cittadino è diventato un laboratorio di ricerca per capire come le piante si adattano all’ambiente circostante.

Central Park non chiude mai: costa circa un milione e mezzo di dollari a settimana e gran parte di questi sono raccolti attraverso donazioni di privati cittadini, enti, aziende.

Già dagli anni ’80 la città di New York ha permesso a chiunque di diventare sponsor di Central Park, acquistando una panchina e personalizzandola: questo ha reso ancora più speciale e unica l’esperienza di chiunque passeggi per i suoi vialetti, leggendo qua e là le dediche lasciate dai cittadini. Si trova di tutto: saluti, motti, frasi ispirazionali e dediche a persone a che non ci sono più.

Central Park è un polmone verde e ricambia la cura dei newyorchesi facendo in modo che possano respirare aria pulita, lontano dallo stress della metropoli: come detto non chiude mai, ha due laghi, uno zoo e una pista di pattinaggio, prima della pandemia offriva ogni estate spettacoli teatrali gratuiti mettendo in scena William Shakespeare e spettacoli di marionette per bambini, ma anche concerti di musica filarmonica e grandi concerti pop (Elthon John, Diana Ross, Simon and Garfunkel).

Central Park è un concentrato di cultura, storia, turismo e arte: nel 2020 per la prima volta è andato in deficit, a causa del Covid19 che ha tenuto lontano il cinema e i benefattori, che hanno rivolto altrove le loro donazioni.

Ferito ma ancora in buona salute, Central Park si sta lentamente risollevando, come la stessa città di New York.