Tuscia Sport&Leisure è il progetto della Camera di Commercio di Viterbo che disegna 30 itinerari fra set cinematografici a cielo aperto, storia, natura e letteratura: all’insegna di un turismo che non è più di massa, ma è culturale e slow
Il turismo sta cambiando, anzi è già cambiato: complice il terremoto dovuto alla pandemia da Covid19, abbiamo detto addio al turismo di massa e -lo speriamo- anche allo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, che negli anni ha portato al declino degli scenari naturali più belli a causa del passaggio ciclico di orde di turisti.
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Il nuovo turismo risponde ad un’esigenza etica e ad un bisogno, diventato più pressante, di spazio e di aria: di pari passo c’è bisogno però anche di un’organizzazione dei territori e delle loro infrastrutture. Proprio in questo solco si posiziona il progetto Tuscia Sport & Leisure (www.tusciasport.it), un insieme di percorsi dedicati e rilanciati dalla Camera di Commercio di Viterbo che sono un’occasione per riscoprire un turismo green, sportivo, sostenibile e “slow”.
Non a caso gli scenari della Tuscia sono tra gli “studios a cielo aperto” più usati d’Italia: da queste parti sono stati girati tra gli altri “L’Armata Brancaleone” di Mario Monicelli girato a Viterbo, Vitorchiano, Valentano e Canino, il “Pinocchio” di Luigi Comencini, “Il vigile” di Luigi Zampa e “La Strada” di Federico Fellini, ma anche kolossal stranieri come “The Young Pope”, “I Medici”, “Cath-22”
Su questi sentieri che parlano di cinema, di storia e di natura si può andare in bici, a piedi o a cavallo: con l’arrivo della primavera il progetto Tuscia Sport&Leisure offre ben 30 percorsi per altrettanti viaggi tematici, alla scoperta delle bellezze del territorio. Si passa dall’Italia di Dante ai paesaggi narrati da Ghoete nel suo “Viaggio in Italia”, spostandosi fra letteratura, arte, mitologia.
Tra i percorsi disponibili c’è anche il giro che parte dal borgo di Vitorchiano, con l’unico Moai esistente fuori dall’Isola di Pasqua e arriva a Bomarzo, con il suo famoso Giardino dei Mostri; il percorso che attraversa la maestosa Faggeta del Monte Cimino, recentemente annoverata come Patrimonio dell’umanità; il suggestivo cammino dei castelli, che tocca luoghi incantati come il Borgo Fantasma di Celleno e il Paese delle favole di Sant’Angelo di Roccalvecce.
Ce n’è veramente per tutti i gusti e quello che viene garantito, in ogni caso, è una immersione a 360 gradi nella natura, nella storia e nella tradizione locale della Tuscia, alla scoperta di luoghi meno battuti dal turismo di massa e ancora tutti da assaporare, nella calma e nella lentezza della natura.