“Uno straordinario sostegno per colmare i ritardi nella ricerca, nella digitalizzazione e nella trasformazione in una economia a basse emissioni inquinanti, può provenire dalle risorse del programma Next Generation Eu”. Così il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel corso della lectio magistralis ‘Economia, Innovazione, Conoscenza’ tenuta in occasione della cerimonia online di Inaugurazione dell’Anno Accademico 2020-2021 del Gran Sasso Science Institute dell’Aquila.
“Il piano, che entra ora nella fase cruciale della definizione e dell’attuazione degli interventi – afferma il governatore – deve favorire un rafforzamento del tessuto produttivo e della capacità di azione delle nostre amministrazioni pubbliche; può svolgere un ruolo cruciale nel cambiare il contesto in cui operano le imprese, mettendole in grado di rispondere in modo efficace non solo alle sfide del progresso tecnologico e della globalizzazione, ma anche a quelle che saranno poste dall’eredità della crisi pandemica, a partire dai possibili mutamenti delle abitudini di consumo, delle modalità di interazione sociale, dell’organizzazione dell’attività produttiva”, aggiunge Visco.
PIL – Ai cambiamenti “avvenuti a partire dagli anni Novanta, in particolare l’accelerazione del progresso tecnologico, con lo sviluppo delle nuove tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni, e il processo di integrazione internazionale dei mercati” l’Italia “non ha saputo far fronte, accumulando gravi ritardi, in particolare nell’ambito della ricerca e dell’innovazione, della digitalizzazione e in ultima istanza nella quantità e nella qualità del capitale umano” dice Visco, secondo il quale è quindi “necessario riflettere sulle determinanti della produttività delle imprese e sulle conseguenze” di questi “grandi cambiamenti” al fine di “comprendere le ragioni del deludente andamento dell’economia italiana”.