Sono state tutte accolte dalla seconda sezione del Tar Lazio le istanze cautelari delle aziende concessionarie nel settore del gioco online (Betway, Betpremium, Mansion, Nexigames e Snaitech), sulla sospensione del provvedimento di scadenza della concessione da parte dell’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane, con la conseguente interruzione della raccolta di gioco. Le ricorrenti avevano infatti impugnato la comunicazione inoltrata da Adm sulla prossima scadenza delle convenzioni di concessione. 

Il Tribunale amministrativo ha sottolineato come l’Adm abbia seguito un’interpretazione non del tutto esente da dubbi: “Ci confortano i termini dell’ordinanza odierna del Tar Lazio sui dubbi espressi circa la posizione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli”, commenta Valérie Peano legale che ha assistito una delle ricorrenti. “Come confermato anche dal Tar oggi, sebbene in via cautelare, non si è considerato quanto stabilito dalla Legge di stabilità 2016 che all’art.1, aveva previsto il progressivo allineamento temporale, al 31 dicembre 2022, di tutte le concessioni sulla commercializzazione dei giochi a distanza”. 

A rafforzare le disposizioni dell’ordinanza, il Tar rileva che, nel corso delle audizioni parlamentari in vista dell’adozione della Legge di bilancio del 2021, è stata auspicata una proroga delle concessioni che si trovano nella stessa situazione delle ricorrenti, allo scopo di consentire l’effettuazione delle gare previste per il 2020 – rimandate a causa dell’emergenza sanitaria – e di garantire un “adeguato gettito fiscale”. Indicazioni, queste, inserite nel più ampio dibattito del “riordino del settore dei giochi pubblici” previsto dal Decreto Dignità nel 2018 e sino ad ora mai attuato. 

“Queste ordinanze, pur rinviando la discussione nel merito, respingono l’opposizione dell’Avvocatura di Stato – commenta Moreno Marasco presidente di Logico – che ha rinnegato nelle sue memorie difensive il principio per il quale il gioco illegale debba essere contrastato con quello legale”. 

In secondo luogo, aggiunge, “confermano la bontà della scelta da parte dei nostri associati di impugnare l’atto di intimazione al distacco: se – come indicato dall’Avvocatura di Stato – avessero dovuto attendere il distacco, le aziende avrebbero subito un danno irreparabile”. 

Rimane quindi, conclude, “l’urgenza di un intervento del legislatore, indicata più volte dal direttore generale dell’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane, Marcello Minenna, di disporre formalmente la proroga delle concessioni, visto che negli ultimi anni né il Parlamento né il Governo hanno fatto alcunché per mettere al riparo il comparto dalla situazione che si è appena verificata. Ci dispiace che all’inazione della politica, debba sopperire l’intervento della magistratura che costa tempo e denaro a tutti, pubblico e privati. Da qui in avanti lo Stato rischia di subire inutilmente un’altra trentina di ricorsi, salvo che non venga interrotto l’invio delle comunicazioni di distacco da parte di Adm”.