Festa grande sui listini azionari globali dopo che il presidente di Pfizer Albert Bourla ha annunciato che il vaccino contro il Coronavirus, realizzato con la tedesca BioNTech, è efficace al 90% (le stime erano per tasso al 60-75%). Il prossimo passo è ora rappresentato dall’analisi dei dati sulla sicurezza e dall’autorizzazione delle agenzie regolatorie. Il via libera alla messa in commercio dovrebbe arrivare prima negli Usa e poi, a stretto giro, anche in Europa. Le prime 50 milioni di dosi dovrebbero essere pronte entro l’anno.
Già positive per la vittoria di Biden, i cui punti più spigolosi del programma dovrebbero essere bilanciati dalla maggioranza repubblicana al Senato, le borse europee hanno innestato il turbo spinte dal balzo della propensione al rischio. A Milano il Ftse Mib si è fermato a 20.750,18 punti, +5,43% rispetto al dato precedente, spinto dai titoli del comparto bancario: UniCredit ha segnato un rialzo del 13,72%, BPER è salita del 14,17%, Intesa Sanpaolo ha guadagnato il 9,22% e Mediobanca il 7,57%.
Incremento a doppia cifra anche per Leonardo e Pirelli, salite rispettivamente del 16,27% e del 14,22%, mentre FCA ha guadagnato il 6,11%. Rally anche del terzetto formato da Eni, Tenaris e Saipem, in aumento rispettivamente del 12,78, del 9,54% e del 12,31%. Oltre che dall’intonazione generale delle piazze finanziarie, i tre titoli del comparto oil hanno capitalizzato anche il balzo del Brent, in rally del 9,2% a 43,1 dollari.
Le revisione al rialzo delle stime da parte di Infineon ha permesso ad STMicroelectronics di terminare con un +5,1% mentre il fallimento dell’Opa da parte di Dan Friedkin ha spinto il titolo dell’AS Roma (+49,8%).
Giornata da dimenticare per Diasorin (-16,5%). Salite di oltre 100 punti percentuali rispetto ai minimi di marzo, le azioni DIA sono state tra le poche ad essere penalizzate dall’arrivo del vaccino poiché la spinta propulsiva negli ultimi mesi è arrivata proprio dai test per la diagnosi del Covid-19. Quanto allo spread Italia-Germania è a 123 punti base. In scia della decisione dell’agenzia Moody’s di confermare il rating della Repubblica Italiana a “Baa3” con prospettive “stabili”, il rendimento dei nostri decennali ha aggiornato il minimo storico scendendo allo 0,572%. (in collaborazione con money.it)