(di Cristina Armeni) – Quest’anno nessun pronostico su come andranno i consumi dei dolci natalizi, i classici Pandoro e Panettone. Le più grandi industrie dolciarie Bauli, Melegatti e Balocco, interpellate dall’Adnkronos, rispondono all’unisono: “c’è un clima di grande incertezza” e non azzardano previsioni. “L’incubo” più grande per ogni industriale del settore è quello di terminare la campagna con una grande giacenza di magazzino e allora si produce il giusto, senza eccedere.
“Siamo aperti, produciamo e cerchiamo di avere la maggior flessibilità possibile per produrre il giusto e non di più, con un po’ di cautela, dunque, sui prodotti più sicuri” spiega Michele Bauli, presidente del Gruppo Bauli. “Al momento non sappiamo come andranno gli ordini – insiste – ma immaginiamo che saranno inferiori rispetto all’anno scorso. Insomma si vive alla giornata”. Il Natale comunque è determinante per l’azienda di Castel D’Azzano (Verona) che comprende vari marchi: Bauli, Motta, Alemagna, Bistefani, Doria. “Gli incassi natalizi con quelli di Pasqua fanno il 40% delle vendite di un anno”. E si cerca di far tesoro dell’esperienza negativa della Pasqua scorsa, quando sugli scaffali non c’era posto per le uova e le colombe perché la gente chiedeva prodotti essenziali come la farina e il lievito, la pasta, e poco altro. “A Pasqua siamo stati tutti colti alla sprovvista, noi industriali e la Gdo; ora stiamo cercando di gestire al meglio gli spazi nei supermercati”.
Prudenza e attenzione anche in casa Melegatti. “Il Panettone e il Pandoro, che è il nostro prodotto di punta, sono già acquistabili nelle grandi catene di supermercati ma in questo momento c’è un clima di grande incertezza con cui dobbiamo imparare a convivere, senza venire meno alle esigenze del consumatore” afferma Giacomo Spezzapria, amministratore delegato di Melegatti, “Puntiamo a raggiungere come minimo il risultato dello scorso anno e se possibile superarlo” sostiene Giacomo Spezzapria.
“Sarà un Natale timido, anche se lo scenario delle vendite sarà migliore rispetto a Pasqua quando abbiamo vissuto un film dell’orrore. Ora penso che sarà un thriller”. E’ un’ironia amara quella di Alberto Balocco, presidente e ad della Balocco nel descrivere il clima che si respira nella azienda dolciaria di famiglia che ha sede a Fossano in provincia di Cuneo, dove i pesanti effetti della zona rossa si avvertono già all’indomani dell’entrata in vigore. E dunque “cercheremo di limitare le perdite arrivando con meno stock di prodotto, se poi il Natale ripartirà mancherà il prodotto. Non abbiamo la bacchetta magica”. “Stiamo iniziando a frenare la produzione non sapendo cosa succederà” conclude con realismo l’imprenditore.