La mobilità del futuro è collettiva e condivisa. E gli obiettivi di sostenibilità sono gli obiettivi strategici del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. E’ il quadro delineato da Lorenzo Radice, responsabile Sostenibilità e Ambiente, intervenendo alla sessione plenaria internazionale “Governi e imprese green nel nuovo contesto globale” degli Stati Generali della Green Economy organizzati nell’ambito di Ecomondo.
Effetto Coronavirus sulla mobilità. “Se da una parte c’è stato un incremento della mobilità alternativa, dall’altro c’è stato un ritorno al passato con un riproporsi dell’uso estensivo dell’auto privata, magari anche alimentata a combustibile fossile e con a bordo una sola persona, e questa non può essere la soluzione. La sfida del cambiamento climatico così non può essere vinta – dice Radice – dobbiamo invertire questo trend. Per questo stiamo facendo diverse cose”.
Misure di sicurezza a bordo treno in primo piano “ma dobbiamo potenziare l’offerta perché solo in questo modo possiamo convincere più persone ad abbandonare l’auto privata. Il lavoro da fare è enorme perché ora c’è poca fiducia nei mezzi di trasporto pubblici e collettivi, ma noi stiamo facendo di tutto per invertire la tendenza”, aggiunge sottolineando che “vogliamo lavorare per far in modo che la mobilità del futuro sia sempre più collettiva e condivisa, con tutte le modalità possibili ad esclusione del nostro competitor più dannoso per l’ambiente: l’auto privata alimentata a combustibili fossili”.
“Abbiamo una grande responsabilità – continua il responsabile Sostenibilità e Ambiente del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane – siamo il primo grande investitore del Paese e possiamo e vogliamo essere uno dei principali volani di utilizzo del Recovery Fund, perché gran parte di questo fondo può essere utilizzato per investimenti collegati alle nostre infrastrutture: il terzo valico, la linea ad alta velocità Brescia-Verona, il collegamento veloce Palermo-Catania, la Napoli-Bari… ma anche la riqualificazione degli scavi ferroviari, l’ammodernamento delle stazioni, l’intermodalità”.
“Gli obiettivi di sostenibilità sono gli obiettivi strategici del gruppo: modal shift, cioè riuscire a spostare sempre più persone e merci su ferro con vantaggi ambientali e sociali importanti; diventare carbon neutral al 2050; puntare all’azzeramento degli incidenti mortali, nell’ecosistema ferroviario e tra dipendenti, viaggiatori e fornitori, ma anche con Anas e quindi sulle strade… Da tempo ci stiamo muovendo in questa direzione”, aggiunge Radice citando alcune delle azioni del gruppo, dai green bond emessi per un valore complessivo di 1,3 mld e destinati a finanziare materiale rotabile con particolari performance ambientali e e consumi energetici molto più bassi; alle azioni intraprese, prima della pandemia, per eliminare la plastica monouso a bordo, “ora con il coronavirus il monouso è tornato e stiamo cercando di trovare nuove soluzioni”.
Treni a idrogeno. “Abbiamo da poco definito un memorandum di intesa con Snam per lo sviluppo del trasporto a idrogeno, per trovare delle soluzioni a quelle tratte ferroviarie che non sono ancora elettrificate e lì, invece di utilizzare i treni diesel, potremmo utilizzare treni alimentati a idrogeno”.