“Condividiamo il decalogo nella sua totalità: è quello che serve ad agricoltura, in particolare alla zootecnia, e si incardina nelle sfide che l’Unione europea ci chiede ma che non credo sia un’imposizione ma la condivisione di un percorso in cui l’agricoltura è centrale di ogni politica ecologica nelle comunità nazionali ed europee”. Ad affermarlo è stato il presidente di Cia-Agricoltori italiani Dino Scanavino intervenendo in streaming alla proposta del Consorzio Italiano Biogas (Cib) “Farming for Future”, per la conversione agroecologica dell’agricoltura italiana.
“Utilizzare tutte le risorse disponibili in un’azienda agricola e innestare l’innovazione tecnologia, telematica applicata alla generazione di energia e di riduzione dell’impatto ambientale degli allevamenti è già in atto e rafforza il nostro ruolo di protagonisti del processo che dovremmo portare avanti. Non dobbiamo negare l’impatto della zootecnia intensiva soprattutto nella pianura Padana ma rassicurare rispetto alla nostra capacità di far fronte a situazioni di criticità che esistono e che ci vedono già virtuosi ma ci devono vedere sfidanti”.
“Riequilibrare a livello nazionale l’apporto dell’azoto sui terreni e facendo diventare il digestato un prodotto da utilizzare in agricoltura è uno degli elementi sfidanti su cui dobbiamo batterci e rientra nell’ottica del New Green Deal”. “Un’altra sfida che dovremmo ingaggiare, e il governo comincia a parlarne, è l’idrogeno green estratto da biomasse, e quindi dal metano, deve essere componente attiva”.