“Nessun paese che non ha puntato sui giovani ha avuto un futuro. Da come saremo in grado di spendere le risorse del Next Generation Eu dipenderà l’avvenire delle prossime generazioni e del nostro Paese. Negli ultimi 10 anni circa 250mila giovani, tra i 15 e i 34 anni, hanno deciso di lasciare l’Italia. Una ferita non solo demografica e sociale, ma anche economica. In dieci anni, disoccupazione e calo delle nascite hanno ridotto di due punti percentuali il contributo dei giovani al Pil italiano. Una tendenza che dobbiamo arrestare, puntando su natalità, formazione e possibilità lavorative dei giovani”. Lo ha detto il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, nel corso del suo intervento oggi all’assemblea di Unioncamere.
“Non credo si possa fare un buon servizio pubblico nell’incertezza, impantanati nel guado di una riforma incompleta. Per questo il passaggio parlamentare di qualche settimana fa ha messo un punto fermo a un percorso di riforma che va avanti da oltre 5 anni. Quel passaggio parlamentare – afferma presidente di Unioncamere – ci ha dato forza come istituzione pubblica al servizio delle imprese. E permettetemi di ringraziare in modo particolare il ministro Patuanelli per avere voluto dare certezza al sistema Camerale”.
Una riforma, ha sostenuto Sangalli “che è stata apprezzata dagli imprenditori, che ha portato a una riduzione dei costi di funzionamento delle Camere, ma con vantaggi per le imprese. E con il dl agosto sono preservate le sedi sui territori e i servizi”. “In questo momento si deve intervenire con tempestività a sostegno delle imprese, servono indennizzi a fondo perduto selettivi, per le imprese più colpite dalle ultime misure”.
“Serve un grande progetto Paese per ridare fiato alla ripresa, e misure che garantiscano chi investe sulle imprese, a fronte di progetti seri e verificati”, conclude.