Proroga della cig Covid fino alla fine dell’anno in modo da estendere la copertura a chi la dovesse esaurire già a metà novembre. E’ questa una della misure sul fronte degli ammortizzatori sociali che il governo intende mettere in campo con un decreto legge collegato alla manovra. Un intervento, questo, che è stato illustrato nel corso del vertice tra i ministri dell’Economia, Roberto Gualtieri, e del Lavoro, Nunzia Catalfo, e i sindacati. Inoltre, a quanto si apprende, ulteriori 18 settimane verrebbero previste con la legge di bilancio e, il prossimo anno, potranno essere richieste anche dalle aziende che non hanno usufruito degli ammortizzatori di emergenza.
”Il governo, rappresentato dal ministro Gualtieri e dalla ministra Catalfo, ci ha illustrato per grandi linee i capitoli della prossima manovra economica e ha anche previsto l’emanazione di un decreto che stabilisce di estendere la cassa integrazione Covid sino al 31 dicembre per tutte le imprese e i lavoratori che hanno già utilizzato le 18 settimane previste dal decreto agosto” riferiscono Cgil, Cisl e Uil in una nota congiunta diffusa al termine dell’incontro con il governo. ”Un fatto positivo, ma non sufficiente”, evidenziano i sindacati. ”Sin che dura questa straordinaria condizione di crisi sanitaria, noi chiediamo che così come vengono prorogati i sostegni alle imprese e all’economia, debba esserci anche la proroga della cassa Covid e del blocco dei licenziamenti e delle ulteriori indennità Covid e tutele in caso di disoccupazione”.
Per i sindacati, inoltre, sono “del tutto insufficienti le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici e per le assunzioni indispensabili alla scuola e alla pubblica amministrazione”.
Cgil, Cisl e Uil riferiscono poi che il ministro Gualtieri ”ha confermato sia il taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori, così come chiesto da Cgil, Cisl, Uil e ottenuto lo scorso anno, sia l’intento di procedere all’istituzione dell’assegno unico a sostegno della famiglia, a decorrere dal primo luglio 2021”. ”Ma – sottolineano – la riforma fiscale complessiva, secondo il ministro Gualtieri, dovrebbe partire solo dal 1 gennaio 2022”.
Cgil, Cisl, Uil ”si riservano di esprimere un giudizio compiuto quando saranno specificamente declinati, in manovra, i vari capitoli che la comporranno”. ”Ecco perché – spiegano – Cgil, Cisl, Uil hanno chiesto al governo un confronto organico, particolarmente urgente sugli ammortizzatori sociali, e una trattativa sulla riforma fiscale, a partire dalla detassazione degli aumenti contrattuali, sulla scuola, sull’Università e ricerca, sulla sanità e sull’utilizzo di tutte le risorse europee, a partire dal Mes per la sanità”.
Un prossimo incontro è stato fissato per mercoledì 21 ottobre alle ore 17. Al termine, Cgil, Cisl, Uil faranno ”le proprie valutazioni e decideranno le eventuali iniziative necessarie a sostegno delle proprie richieste”.